domenica 2 dicembre 2007

Le rotonde comuniste


Roundabout

Parlerò di te
Con gli amici miei,
quando sarai lontano….

Questa non l’ha scritta Jerry, è di Gilda Giuliani, e me la canta sempre mia sorella Megalo quando vado a trovarla a Marsciano.
Megalo è una gatta persiana nera. Come fa, dite, ad essere mia sorella? La mia vera madre era una gatta persiana, ça va sans dire. Megalo vive a Marsciano, è stata adottata dalla signora Galiana, una ex-allieva della Mamma quando insegnava alle scuola serali, e da Gloria, sua figlia. E’ fissata con Gilda Giuliani, è iscritta al Fan Club e va sempre ad assistere ai suoi concerti (che, ultimamente, non sono tanti, peraltro). Di professione fa l’avvocato divorzista e lavora nello studio legale di mio fratello Edoardo; tuttavia, non ne condivide le idee politiche. Megalo, infatti, è comunista e, quando lei ed Edoardo sono in pausa e vanno a pranzo al "Salice Verde" non fanno altro che discutere e non di rado lanciarsi stoviglie.
Ultimamente, Edoardo ce l’ha con le rotonde. O rotatorie, che dir si voglia.
E’ sua ferrea convinzione che gli enti locali debbano spendere il meno possibile per la cosa pubblica; per lui i Comuni dovrebbero limitarsi ad un’appena dignitosa manutenzione di strade, fognature ed edifici d’uso comune, senza sprecare denaro in quisquilie tipo sanità, trasporti, turismo o cultura e, soprattutto, senza tartassare i poveri cittadini con gabelle e balzelli iniqui e voraci. Bersaglio dei suoi strali velenosi sono in primis il nuovo minimetro, che sta per essere inaugurato a Perugia (oddìo, la frase è iperbolica: è una storia infinita, il minimetro sembra la previsione della fine nel mondo nelle profezie dei Testimoni di Geova, la spostano sempre un po’ più in là) e, soprattutto le rotatorie che in parecchi incroci stanno sostituendo i semafori. Mia sorella Megalo gli ribatte, manco a dirlo, colpo su colpo (e talvolta non solo metaforicamente): ella sostiene che le rotonde snelliscono di molto il traffico, fanno risparmiare energia elettrica e offrono un colpo d’occhio migliore, con le loro aiuole bordate di fiori, di cespugli d’erbe aromatiche, qualche olivo, qualche opera d’arte concettuale. Qualcuna ha addirittura la fontana! E questo mi sembra un po’ esagerato; quanto verrà a costare una fontana, cinquantamila euro? Magari si poteva destinarli a qualcos’altro, un macchinario per l’ospedale o qualcosa di utile… Ma non divaghiamo, se no attizziamo ulteriormente l’astio di Edoardo nei confronti delle rotonde. Fontane a parte, a me le rotonde piacciono, sono con Megalo quando dice che sono utili e per di più graziose; ma Edoardo quando le sente nominare o ci deve girare attorno con la sua Mercedes diventa una bestia – ed essendo un gatto non fa molta fatica, a mio parere.
"I comunisti!" ruggisce. (Dove li vedrà i comunisti, vorrei tanto sapere. Ce ne saranno rimasti una cinquantina in tutta la regione).
"Le rotonde!" ulula.
E poi, perfetta triade hegeliana stile tesi-antitesi-sintesi: "Le rotonde comuniste!!!!"
Insomma, pare che per lui i comunisti non sappiano fare altro (oltre che far pagare tasse ai poveri industriali e agli infelici capitalisti) che costruire rotonde per ogni dove. O che le rotatorie le costruiscano solo i Comuni governati dalle sinistre, non so. Lui vede questo misterioso e sotterraneo legame tra comunisti e rotatorie. Megalo tuttavia una volta mi ha spiegato che, secondo lei, Edoardo ha ragione, che un legame c’è. Quale sarebbe? Il semaforo è di destra, dice lei. Tu lo vedi, ti dà un ordine, a seconda del colore. Ti comanda di fermarti e ti dice lui quando ripartire. Tu devi solo obbedire e non preoccuparti d’altro. La rotonda, invece, presuppone certo che tu segua delle regole (nel loro caso, una sola: chi viaggia al centro della rotatoria ha sempre la precedenza), ma che debba essere tu a capire quando è il caso di passare, cooperando con gli altri automobilisti per la gestione di entrate ed uscite. Quindi sì, da questo punto di vista la rotonda è collettivamente autogestita ed è certamente di sinistra…
Io e Megalo ci ridiamo spesso, e anche la Mamma e lo Zio Panda, che hanno inventato un gioco, quello di individuare la rotonda più bella, che, manco a dirlo, sarà quella più comunista. "Guarda com’è comunista questa rotonda" dicono, di una rotatoria particolarmente leggiadra. "Questa è socialista" se la rotatoria in questione è carina, ma niente di che. "Questa è una rotonda extra-parlamentare!" una volta che ne hanno vista una (quella di Marsciano prima del ponte sul Nestore, tanto per non fare nomi) particolarmente stipata di fiori, cespugli e fontana.
(Qualcuno di voi ne ha individuata una particolarmente comunista? Mandatemela, specificando il luogo e le vostre generalità e, possibilmente, allegando una foto del roundabout in questione. Non vincerete un tubo, naturally, ma contribuirete all’edificazione di un grande collage interattivo che io e Megalo abbiamo intenzione di regalare a Edoardo per Natale… anche se, senza l’ausilio di Iris, non so come faremo… Ci aiuterà lo Zio Panda, se è in buona. Ci pensate, che smatro? Una serie di icone a grandezza diseguale raffiguranti rotatorie; in mezzo, cartigli con falce e martello e, sullo sfondo, gli argentei vagoncini del minimetro che volteggiano tra le nuvole…
Gli piglierà male, già me lo vedo).

Nessun commento: