giovedì 28 giugno 2012

Il Gorgo della Sposa

Domani io, Lucy K.K., Arturo e Tarquinius partiremo per Trecenta, in Veneto.
La nutria Agenore Antenore Balboni Tumiati ci attende lì, ospite di un'altra nutria che vive presso il Gorgo della Sposa.

I Gorghi di Trecenta sono cavità naturali, alimentate dalle sorgive di un vecchio alveo del Po, che hanno formato svariati piccoli laghetti. Il più grande è il Gorgo della Sposa, profondo 12 metri, cui è legata una triste leggenda: una ragazza, innamorata di un giovane povero, fu costretta dalla famiglia a sposare un ricco, ma la mattina delle nozze saltò giù dalla carrozza che la stava conducendo al matrimonio, si gettò nel fiume ed annegò. Si noterà, nella foto, il suo velo di sposa che ancora galleggia...
I gorghi si trovano in provincia di Rovigo, ai confini con il ferrarese, e sono sette: il Gorgo Bottazza, il Gorgo Gàspera - adibiti recentemente ad itticoltura, - i  Gorghi Magòn legati al Gorgo Bianco, profondo ben 13 metri, il Gorgo Zùcolo (il più piccolo e degradato), il Gorgo Magherino e il Gorgo Malopera. Oltre al Gorgo della Sposa, ovviamente.
Gran parte dei Gorghi sono stati inseriti dalla Regione Veneto fra le zone protette nel 1989.
Presso i Gorghi di Trecenta vive una grande colonia di nutrie, che di recente ha costituito una cooperativa agricola per la salvaguardia e la coltivazione del corbezzolo lacustre.

domenica 24 giugno 2012

Sulle orme di Tom Sawyer

Sono una ramarra stanca e stressata.
Gnaafò.
Sto finendo la mia tesi in Sociologia del Lavoro, sulle interazioni fra animali ed umani nei luoghi lavorativi; devo assistere miei anziani parenti ammalati in Albania e per tutto giugno ho fatto avanti e indietro da Elbasan all'Umbria. Gnaafò.
Sicché il fotografo ferrarese Agenore Antenore Balboni Tumiati ha invitato me, Tarquinius, Arturo il soriano ragioniere e la visoncina Lucy K.K. a passare un fine settimana rilassante nel suo rifugio sul fiume Chiascio.
Trattasi di un'isoletta colma di pioppi ed altri arbusti che si è formata in un canale laterale del Chiascio, presso Bastia, nel mezzo del percorso verde. Il fotografo, che è una nutria, ci va dal venerdì alla domenica a nuoto a passare qualche giorno in una capanna di tronchi che si è costruito in mezzo agli arbusti.


La capanna non si vede, ovviamente, ma c'è. Eccola qui sotto.


La nutria ci ha messo a disposizione una barca per attraversare il canale, non pretendendo che noi ci tuffassimo e raggiungessimo l'isola a nuoto, come solitamente fa lui. Mio marito Tarquinius e Arturo hanno preso virilmente il comando della traversata ed hanno afferrato i remi dell'indegna imbarcazione, mentre dalla riva un gruppo di turisti tedeschi filmava l'insolito spettacolo di un gatto soriano e un suricate che conducevano a zig zag quella che sembrava una piroga del Neolitico.
Sbarcati fortunosamente sull'isola Jackson, Lucy K.K. ha  svuotato un enorme sacco che s'era portata da casa - e che aveva reso il viaggio dimolto più aleatorio del dovuto - e ha cominciato a preparare un focolare per arrostire melanzane, zucchine, peperoni e pomodori del suo orto. Tarquinius ha messo in fresco le bottiglie di Bianco del Fersinone comperate da un venditore ambulante di vini casarecci ed erbe aromatiche che sovente passa da casa nostra. Il fotografo ha portato una chitarra (che io ho impiegato tutta la serata ad accordare) e, mentre mangiavamo le verdure grigliate e bevevamo il bianco, abbiamo cantato e suonato nella calda notte estiva... anche se Tarquinius ha posto come condizione che evitassimo di suonare "La canzone del sole" di battistiana memoria.


Acque serene ch'io corsi sognando
nella dolcezza delle notti estive,
acque che v'allargate tra le rive
come un occhio stupito, a quando a quando.
Oh, nostalgiche acque di sorgiva!...