lunedì 25 ottobre 2010

Sedano nero e antichi mestieri


L'autunno si addensa su Trevi, come si nota dalla fotografia. Il lupo giornalista Flavio Aufidio Crispino è impegnato in una serie di servizi sulle manifestazioni culturali e sugli antichi mestieri dell'Umbria e ieri pomeriggio siamo andati a vederlo lavorare (oddìo, lavorare...) a Trevi, dove si svolgeva un mercato in occasione della Sagra del sedano nero, specialità locale che troneggia in tutte le ricette trevane che Dio ha mandato sulla terra. Io, Tarquinius, il soriano Arturo e Lucy K.K. ci siamo aggirati per le vivaci viuzze del paese, in larga parte ristrutturato dopo il terremoto (a proposito, sapevate che a Trevi esiste il Collegio dei Boemi? Tarquinius ha detto che avrebbe preferito i boeri, ma ultimamente sta virando con una certa decisione verso il sibaritico).
Bancarelle che vendevano ciotole e mestoli di legno d'olivo, mazzi di sedano nero, barattoli di pesto di sedano (con salsiccia o senza), umbricelli verdi (al sedano, naturaliter), latte del pregiato olio locale, ciambelline al vino e all'uvetta, griglie su cui si arrostivano salsicce riempivano la piazza di Trevi, in mezzo al profumo delle caldarroste. La cugina di Flavio Aufidio Crispino, una lupa di nome Licinia Domizia Calanta, ci ha invitati alla sua bancarella e ci ha fatto assaggiare gambi di sedano nero in pinzimonio e bruschette, mentre il lupo illustrava gli antichi mestieri ormai scomparsi (raddrizzatore di gambe dei cani, avvocato delle cause perse, mangiapreti, fanagott, mangiapane a ufo...). A cena, in una locanda in fondo ad una via buia rischiarata da un lampione, abbiamo mangiato umbricelli verdi ai porcini, vellutata di sedano nero e zuppa di farro al sedano, condita con l'olio trevano e annaffiata da alcune... parecchie... bottiglie di Montefalco (tutto offerto dal lupo, se no col sedano, anzi col cavolo che ce lo saremmo potuti permettere...).

venerdì 15 ottobre 2010

Ariosi santuari e birra alle ghiande


Stamattina Tarquinius è partito per i monti di Bevagna, chiamato da un gruppo di volonterosi che si sono auto-tassati per cominciare finalmente a restaurare il Santuario della Madonna della Valle (nella foto), che si trova alla fine di una strada montana tra Gualdo Cattaneo e Bevagna.
Pare che la povera chiesuola, di proprietà della Curia, sia stata abbandonata a malgrado delle proteste dei cittadini di Bevagna e dei paesi circonvicini, che nel 2005 erano riusciti ad ottenere che tecnici della Regione Umbria, dell'Arcidiocesi di Spoleto e Norcia e del Comune di Bevagna si riunissero per un sopralluogo che avrebbe dovuto stabilire la condotta da tenersi per il restauro. Che peraltro non c'è stato.
Ieri sera Tarquinius s'è documentato sulla storia del Santuario e queste notizie ha rinvenuto:

"Si trova in comune di Bevagna. Il santuario è situato sulla sua collina, eretto nel 1212 da Napoleone, figlio del conte Rinaldo, convertito da San Francesco, in un luogo meraviglioso per il panorama e per la folta boscaglia. Napoleone di Antignano, così celebre nelle armi e nella politica, capo ghibellino e amico carissimo del congiunto Federico II, donò alla chiesa ben 200 ettari di terra. Altri beni furono lasciati dal nipote di Napoleone, Rainaldo nel 1291 (archivio comunale di Todi). La primitiva chiesa andò in rovina, e, nel 1544, fu ricostruita dalle fondamenta da certo Stracciato (già il nome promette male), che ne ebbe dal vescovo di Spoleto il giuspatronato. Dopo due anni, il figlio di questi, Cesare Pierantoni, la donò al comune (30/5/1546). Il documento, che parla della fondazione della chiesa della Madonna della Valle accenna per la prima volta a Consoli, che reggevano il comune di Bevagna.

Il santuario ha una facciata elegante con trifora, con ampia scalinata. Attorno corre un arioso portico; un massiccio campanile svetta. Ha una sola navata. E' luogo di attrazione turistica, ma soprattutto di fede dei paesi vicini. La sua festa si celebra il primo maggio"
 
Più arioso di così, il portico, ha commentato Tarquinius, è tutto pieno di crepe... La piccola chiesa è situata in un luogo assai ameno, fornito anche di tavoli di legno e focolari all'aperto per eventuali grigliate, tanto per non scordare che siamo pagani totali, noi... Ci si può arrivare, inerpicandosi senza pietà in auto, dal paese di Gualdo Cattaneo o da Cantalupo, poco prima di Bevagna. Quanto meno la strada è asfaltata, tranne gli ultimi due chilometri prima del Santuario...
 
Questa mattina ho quindi preparato la colazione a Tarquinius e poi ho ricevuto la visita delle due visoncine Asiak e Lucy K.K., che mi hanno messo a parte di una bella notizia: la riunione, per le feste di Ognissanti, di tutti i visoni del tristissimo gruppo di Civitella Plestina, quelli che dovevano essere scuoiati vivi dalla terribile pellicciaia e che sono riusciti a sfuggirle assassinandola, con pesanti conseguenze sulla psiche di tutti loro. 
La flautista franco-canadese Alibech Estalère, Liriope Bǿnnelycke, che viene dall'isola di Wrangel ed è una studiosa di lingua e letteratura ciaplina e il mitico (perché mai visto) Clément-Grégoire Louisquinze, franco-canadese fabbricante di birra alle ghiande, arriveranno venerdì 29 ottobre e resteranno una decina di giorni ospiti da Asiak e Annibale il furetto.
Prevedo una bella festa di Halloween, anche se, senza Susanna e Charlie, i festeggiamenti saranno per forza di cose in tono minore...




 


domenica 10 ottobre 2010

Ali Ben Bhrutto a lu centru de lu munnu

E io che credevo che l'architetto pakistano Ali Ben Bhrutto lavorasse solo a Volusia.
Illusione, il Maestro ci delizia con le sue opere anche in altre ridenti (?) località italiane, nella fattispecie alla periferia di Foligno, dove gli è stata commissionata una chiesa di pregevole fattura di cui potete prendere visione nella foto sopra.
Oggi sono andata con Tarquinius, Edoardo e Megalo a fare una gita fra Gualdo Cattaneo, Bevagna e Foligno. Dopo una breve gita alla disastrata ed infelicissima chiesa della Madonna della Valle, il nostro gruppo è calato verso lu centru de lu munnu per bersi un caffè... ed è lì che abbiamo avuto la visione dell'orrore.
Abbiamo subito riconosciuto il tocco del Maestro. Megalo ha esclamato: "Madonna, quest'edificio è ben brutto!!!"

lunedì 4 ottobre 2010

Le poesie di Iris

Nel cassetto di Susanna ho ritrovato una poesia di Iris, la sorellina morta tre anni fa.





Quando una sera azzurra d'estate
sul lungomare
vedo una luce rossigna
in un angolo oscuro



intravedo le stelle che portano
al futuro lontano inverno,
alle ghirlande e alle candele.