giovedì 31 ottobre 2013

La curiosa storia del cane animalista

                                           

Per le vacanze di Ognissanti io e Tarquinius, con Asiak e Scubidù, siamo venuti a Ferrara, a passare qualche giorno presso l'agriturismo "Mondo Cane", gestito da Leonardo Drago, detto Drake, un setter irlandese amico della nutria ferrarese Agenore Antenore Balboni Tumiati (bieco fotografo del TG3).
 
Drake (che vedete nella foto a fianco) è il proprietario di un'azienda agricola che, nei pressi di una frazione di Vigarano Mainarda, ridente (?) comune del ferrarese, produce la cosiddetta zucca violina, l'ingrediente principe di tanti piatti della cucina estense, in primis i famosi cappellacci alla zucca (chiamati tortelli nel mantovano...).

"La zucca" ci ha spiegato Drake "fa parte della famiglia delle Cucurbitacee ed è molto varia per forma, fusto, colore e dimensioni del frutto e del seme. Ha una polpa poco calorica in quanto contiene un’alta concentrazione di acqua e una bassissima concentrazione di zuccheri. E’ inoltre ricca di fibre, di vitamina A e C e di betacarotene e contiene parecchi minerali (potassio, fosforo, calcio....).  Noi qui chiamiamo questo particolare tipo 'zucca violina' per la sua particolare forma, come potete vedere. La usiamo parecchio, nella cucina ferrarese, oltre ai fiori di zucca e ai semi salati, che si mangiano in tutta Italia. Da noi può essere cucinata come ripieno dei cappellacci, per il risotto, al vapore, al forno... Va molto d'accordo anche con il burro, gli spinaci, i formaggi, i funghi e i tartufi...."
 

 "Da leccarsi le orecchie!" ha esclamato Tarquinius, notoriamente sfondo. Drake ha sorriso e io ho ripensato alla storia che ci ha raccontato la nutria, prima di venire qui. Ha cominciato abbastanza male, povero Drake. Selezionato in un allevamento di setter irlandesi come cane da caccia, il poveretto è stato acquistato da un club di cacciatori che intendeva usarlo ovviamente per acciuffare la selvaggina. Peccato che Drake sia un cane vegetariano ed animalista, assolutamente contrario alla caccia. Il setter è normalmente una bestia dal sistema nervoso molto sensibile,  che ha bisogno di calma, dolcezza e pazienza e non tollera le maniere forti o il nervosismo; Drake oltre tutto possiede queste qualità in maniera superiore al normale. Sicché i cacciatori, vedendo che non solo non cacciava la selvaggina, ma che financo la avvertiva del loro arrivo acciocché s'involasse (una mattina lo hanno beccato mentre mandava un SMS ad una famiglia di fagiani suoi amici), prima lo hanno picchiato, poi, stremati dalla sua resistenza passiva (della serie Mi fa un baffo a me il Mahatma Gandhi), lo hanno abbandonato in un rifugio del pistoiese, dal quale è stato salvato, entrando a far parte di una famiglia affettuosa e più comprensiva....

lunedì 28 ottobre 2013

Sweet sweet way

E' mia convinzione che la giovane Diana non dimenticherà tanto facilmente l'odierna edizione di Eurochocolate.
Già la manifestazione non la entusiasmava, ma la piccolissima Alice le aveva smerigliato i cabbasisi per farcisi condurre e Diana aveva ceduto per sfinimento. Giunti nei pressi del Corso Vannucci, dopo un quarto d'ora di sfracassamento degli zibidei onde farsi comperare un pupazzo a grandezza naturale di Peppa Pig vestita da ufficiale degli Ustascia, Alice aveva preteso di assistere alla scultura di una enorme statua di cioccolato che riproduceva le fattezze della mitica Hello Kitty.
 
Nella mischia che ne seguiva al fine di accaparrarsi un minuscolo pezzo di cioccolato - oltre tutto pestato e ciancicato dalle calzature degli astanti - Alice era stata travolta da tre naziskin, un montanaro umbro e due cingalesi che si contendevano tre etti di scaglie di cioccolato. Diana, accorsa al salvataggio, si infilava sotto una selva inestricabile di piedi calzati da stivaloni e scarpe col tacco 12 per estrarne la minuscola Alice piena di lividi e appiccicosa di cacao; riusciva nel suo scopo, ma con un vistoso occhio nero.
 

L'abbiamo condotta dal veterinario, che le ha riscontrato una brutta ulcerazione all'occhio sinistro. Le ha pertanto cucito la terza palpebra e le ha prescritto quindici giorni di gocce (Abinac, Stilbiotic e Visumidriatic), oltre ad una robusta cura antibiotica. In più, le ha inflitto il collare elisabettiano... cosa che la manda in bestia (posto che un gatto possa andare in bestia più di quanto non sia).
Inutile aggiungere che i sui sentimenti verso Eurochocolate si sono arricchiti di una certa sfumatura astiosa.
 

domenica 20 ottobre 2013

Dolce sentire


                                                          (Diana che si prepara ad uscire)
 
Diana non è entusiasta di Eurochocolate.
Non è che sia una di quei perugini - tanti - che brontolano contro qualsiasi manifestazione turbi il loro sonnolento borgo (Eurochocolate, Umbria Jazz e quant'altro); ma ogni tanto è dubitosa sul gran valore culturale della manifestazione. Certo, dice che serve a fare cassa ed anche a vivacizzare le vie del triste centro storico (ultimamente vivacizzato da scippi, risse e spaccio di materiale assortito), ma si domanda, ogni tanto, quale sia il ritorno culturale della kermesse e finora non ha trovato risposta.
Per questo non è stata proprio entusiasta quando stamattina la piccola Alice ha stampato una sceneggiata condita da pietosi piagnistei affinché Diana la portasse in centro a vedere Eurochocolate, e, segnatamente, a piazzarsi sotto il grande blocco di cioccolata che viene ogni anno scolpito in forma di statue dal dubbio valore estetico (e dal disprezzo verso la miseria, penso io). Non perché voglia ammirare l'orrore sesquipedale che ne sortirà, sibbene per raccogliere, con la sua velocissima e chilometrica linguolina, i frammenti di cioccolata che schizzano per terra e vengono calpestati dagli astanti attoniti. Alice è, infatti, golosissima di dolci e non di rado distrugge scatole di biscotti incautamente lasciate sui tavoli per divorarsene il contenuto, con grande spargimento di briciole, zucchero e vaniglia, da cui la piccola è dipendente.
Mah.