sabato 18 febbraio 2012

Sciocchezze, ha detto Shulamith

Sciocchezze, ha detto Shulamith (al secolo la gatta bianca anestesista Maria Grata Li Greci, qui sopra effigiata in ospedale mentre si consulta con una collega), quando è venuta a trovarmi a casa il giorno dopo. La sesta malattia viene ai bimbi da sei mesi a due anni e mezzo, non alle ramarre adulte e mature. Ella sostiene che io abbia semplicemente una potente influenza e che debba limitarmi a stare a casa, mangiare in bianco, bere parecchio, soprattutto spremute di agrumi, e lasciare stare i decotti fantasiosi di erbe più o meno sconosciute. Rappresentante delle criminali case farmaceutiche, ha soffiato la Zoe, ma di buon grado lei e la visoncina Lucy K.K. sono andate ad acquistare quanto necessario per approntarmi le famose spremute.
Senonché Zoe ha qualche problema d'orecchio e ha capito che servivano spremute di legumi.
Talché è da ieri che ingurgito bicchieri di ceci frullati, lenticchie emulsionate, fagioli tritati e allungati con latte e vellutate fredde di fave.
Accompagnate per di più dall'esortazione ironica perugina: "Bevi, spremutina che non sei altro!"
Mi sento... come dire? un po' appesantita.
Ma la Zoe dice che lo deve fare.

mercoledì 15 febbraio 2012

Sesta malattia?






E' da domenica che sono ammalata. Febbre a 39, raffreddore potente ed oggi la mia carnagione, solitamente di un bel verde smeraldo brillante, si è coperta di minuscoli puntini rosso vivo. Tarquinius dice che potrebbero utilizzarmi come logo per la Ternana Calcio.
Ho tuttavia la fortuna di avere amici fedeli e disponibili a soccorrermi nella necessità. Ieri sera sono venuti da Pisa Lucky e Zoe. Lui è un corrispondente di guerra free lance, lei è erborista e produce cosmetici naturali. Avendo stabilito che sono affetta dalla sesta malattia (e Tarquinius si è chiesto quando avessi avuto le altre cinque), mi ha portato un decotto miracoloso di sua invenzione, ottenuto dal filtraggio di frutti dell'albero di Giuda ("Cominciamo bene..." ha commentato Tarquinius) e piantaggine lanceolata.
Dpo averlo assunto, la mia pelle è diventata di color turchese ("Adesso sembri il logogrifo del Cagliari" è stato il quieto commento del consorte); ma Zoe dice che lo deve fare.

martedì 7 febbraio 2012

Blogger versatile, io?


Il secondo premio che ho ricevuto in vita mia! Premio inviatomi dalla nuova amica, la Signorina Silvietta!
La prima volta fu anni fa ed io, non sapendo che cosa si fa in questi casi, mi limitai a ringraziare.
Ora continuo a non sapere cosa si fa, ma da quel che ho capito il galateo blogghesco prevede che si pubblichi il premio e si giri il medesimo ad altri blogger meritevoli.
Ce ne sarebbero molti...ne sceglierò tre che mi sono particolarmente cari.

sabato 4 febbraio 2012

Le cose che mi danno fastidio, parte II


Ci ha preso gusto, la visoncina Lucy K.K. a redigere la lista delle cose che detesta, ed ecco che ve ne propone un'altra camionata.
Non ha incluso che odia le pellicce di visone per comprensibili motivi.
In compenso non odia la neve... mentre io sì. Ma si sa, lei è un visone, io una ramarra.

Io odio (dice Lucy):

11) Le scatole di cartone in cima ai mobili di casa: fanno tanto retrobottega, tanto provvisorio...
12) Quelli che dicono che si stava meglio quando si stava peggio.
13) Quelli che dicono che i politici sono tutti uguali.
14) Quei distinti signori che alle tesi di laurea intonano: "Dottore! Dottore! Dottore del buco del cul, vaffancul, vaffancul...". Certamente, diverso sarebbe se il tizio si fosse laureato in medicina con una tesi in proctologia: in quel caso la melodia sarebbe appropriata.
15) Le pantofole a forma di muso di animale. Essendo io un animale...
16) Gli applausi sugli aerei, come suggerisce Stéphanie la cincia. Che cappero ti applaudi? La volontà di una divinità capricciosa che per questa volta ha benignamente deciso di non levarti dal mondo?
17) Le mamme che incominciano i discorsi con la pietosa frase "Io, come mamma...." e aggiungono di solito una cosa terrificante che, se proposta da qualsiasi altra categoria, sarebbe bollata con gli epiteti più sanguinosi. Quasi che la maternità fosse il paravento di tutte le nefandezze. "Io, signora, come mamma non potevo non accompagnare mio figlio a spacciare la droga nei vicoli, poverino, di notte dopo come faceva a tornare a casa, pigliava freddo..."
18) Di seguito al comma precedente, le persone che in TV, commentando la sparizione di una donna, affermano proterve che la tipa in questione "non può assolutamente essere andata via volontariamente, è una mamma, mai avrebbe lasciato i suoi figli...". Quando sento frasi siffatte, ricordo sempre la Franzoni che fece secco il povero figliolino a vasate, la tizia che mise la bimba di otto mesi in lavatrice, la sciagurata che l'estate scorsa, alla spiaggia della Feniglia, annegò il pargolino di sedici mesi tenendogli la testa sott'acqua dal canotto, e via truceggiando (voce del verbo truceggiare). Lo so, simili disgraziati accadimenti sono una sparuta minoranza,  ma un po' meno di melassa familistica non sarebbe male...
19) Quelli che a tavola si alzano ogni due per tre e se ne scompaiono nella profondità dell'appartamento a far chissà cosa, lasciandoti come un baccalà di fronte al desco solitario.
20) Quelli che ce l'hanno con gli stranieri perché "non si capisce quel che dicono, in piazza e per strada si parlano tra di loro e dicono cose insensate, sembra che ti prendano per il culo..." E come no, ci son venuti apposta, dalla Moldavia, dalla Colombia o dal Maghreb per sciorinare cascate di sillabe a casaccio e vedere che faccia fai...


giovedì 2 febbraio 2012

Le cose che mi danno fastidio sono settemilaseicentocinquanta...




... la canzoncina diceva pressappoco "le cose che abbiamo in comune sono settemilaseicentocinquanta", ma mi perdonerete la licenza si fa per dire poetica. Parlavo con la visoncina Lucy K.K. che mi stava facendo notare una cosa che la infastidisce. Io le ho gentilmente replicato che, se mi desse un centesimo per ogni volta che ripete questa frase, sarei non dico ricca, ma benestante di certo.
Una cosa c'è da dire: è ringhiosa, la visoncina, ma non permalosa. S'è messa a ridere e mi ha chiesto carta e penna per stilare una lista di tutte le cose che la urtano.
Ne è venuto un papiro al cui confronto quelli del Mar Morto sono sintetiche liste della spesa.

 Lista di Lucy K.K.: le cose che odio

1) Odio la gente che mi canta la canzoncina di Topolino; specialmente se si sente in dovere di intonare "Topppolin, Topppolin, viva Topppolin!" con tre o quattro "p"; basterebbe una, no?
2) Non sopporto le riviste che usano ogni due per tre il termine "googlare"; ma googla l'anima di tuo nonno!
3) Idem per le riviste che largheggiano con il termine "furbo" a sproposito: il make-up furbo, lo spuntino furbo, lo zainetto furbo...
4) Detesto la gente che biascica e succhia: quando mangia, quando non mangia, quando vuol darsi un tono...
5) Tollero poco la gente che applaude ai funerali, come se morire richiedesse un qualche tipo di sovrumana abilità.
6) Non ti dico cosa farei alla gente che va a farsi fotografare sui luoghi dei disastri, ma in questo non credo di essere l'unica...
7) Mi infastidisce l'uso di parole jolly ad ogni pié sospinto (il coso, l'attrezzo, l'affare, il fogliolino...).
8) Mi danno noia i programmi TV che ostentano e trasudano superiore intelligenza: i Simpson, Scrubs... so che mi attirerò non poche critiche, ma tutti i gusti son gusti.
9) Mi sta sul culo la gente che pronuncia le parole straniere (inglesi, per la maggior parte) con ostentato accento locale. A meno che non siano nativi, of course. Penso che basti pronunciarle correttamente, non c'è bisogno di esibirsi in una imitazione dell'accento bostoniano, o no?
10) Odio l'espressione "sei una bella persona".

E questa è solo la prima parte...