mercoledì 1 ottobre 2008

Angelica


balcone (disegno di Asiak)
Inserito originariamente da susannucciauccia

Angelica è una gatta rosso chiaro, assai cordiale e solare. Ispira serenità al solo vederla e questo, mi ha detto il furetto, ha tranquillizzato sia lui sia Asiak, quando si sono presentati per il colloquio di presa in carico della triste visoncina. Angelica è una psichiatra, consigliata – diciamo imposta – ad Asiak dalla micia bianca Maria Grata, la mia amica anestesista, che le ha combinato un appuntamento dopo avere visto a che livello di depressione è arrivata.
Angelica abita appena fuori città, in una torre ristrutturata (mentre Asiak aspettava, ha fatto uno schizzo della torre, che potete vedere a fianco). Ha fatto entrare la visoncina in una stanza piccola, che dava sul giardino (la casa è un po’ discosta), con una scrivania antica, un lettino in un angolo e piena di batik alle pareti. Ha sorriso e ha detto: “Ebbene?”
Asiak non sapeva da dove cominciare e si ravviava nervosamente la pelliccia. Ha poi detto, con un fil di voce: “Sto male. Non so… vede, nemmeno mi riesce di parlare”
Angelica ha sorriso e le ha chiesto: “In che senso? Come si sente, quando sta male?”
Intontita… la mattina è peggio… certe volte nemmeno vorrei alzarmi. Sto da amici… amici ne ho e sono tanto cari… ma a me mi sembra di essere da sola. E poi mi preoccupo, mi preoccupo sempre… di essere di peso… gli faccio i vestiti, ma la gente magari in casa sua ha voglia di stare in pace, ma io una casa non ce l’ho”
“Prima di tutto potrebbe attivarsi per trovare un alloggio, intanto
” ha sorriso la psichiatra “ma se i suoi amici le vogliono bene, io non mi turberei più di tanto… Cos’altro la preoccupa?”
Tutto” ha risposto Asiak decisa. “Tutto. Alzarmi, lavarmi… fare colazione, certe volte nemmeno la faccio”
“Mangia molto?”
No, per niente. Non ho voglia di niente. Faccio disegni a casaccio, i miei amici mi spingono a disegnare, e credono che disegni stoffe… ma sono scarabocchi a caso, non sono neppure belli…Non mi diverto nemmeno a uscire con Annibale… Annibale è un amico, il furetto che mi ha accompagnato, è anche un po’ ossessionante, certe volte… e io mi sento in colpa a pensare così di lui, è tanto buono e mi vuole bene, ma certe volte mi sta troppo addosso, io vorrei dormire e lui mi dice usciamo, vèstiti, andiamo al cinema, andiamo al bar, e io vorrei solo dormire sul divano, con Ibadeth che cucina e mi lascia stare…
Ci riesce a concentrarsi?” ha chiesto Angelica. Asiak ha scosso il capo. “Macché. Non leggo più perché tanto non ci capisco più niente, magari rileggo dieci volte la stessa frase e non mi ricordo niente di quel che diceva
Quando si sente così triste, a cosa pensa? Non abbia fretta di rispondere, si prenda il tempo che vuole”
“Che... che ho rovinato tutto”
“Tutto cosa?”
“Tutto. La mia vita e quella degli altri”
“Potrebbe dirmi qualcosa di più?”
“Volevo fare la stilista… e faccio la sarta. Sono venuta via da Copermine… sono un’eschimese, io… Lucy invece è canadese… Lucy è la mia amica… Insomma, non ho combinato niente nella vita e oltre tutto abbiamo anche ucciso una donna”
In quel momento, Asiak mi ha riferito poi, le è venuto quasi da ridere perché ha visto la psichiatra impallidire – per quanto possa impallidire un gatto, peraltro. In tutti i modi, ha mantenuto un ammirevole autocontrollo e l’ha esortata gentilmente a darle maggiori dettagli. Allora Asiak le ha raccontato la storia della signora Miranda Vescovo, pellicciaia, che aveva attirato lei, Lucy K.K. e altre tre visoncine in un tranello, mediante un annuncio di lavoro in cui sosteneva di cercare sarte per un laboratorio.
Il laboratorio c’era. Oh, per esserci, c'era... Ma noi dovevamo essere le stoffe da cucire” ha raccontato, con voce tremante. “Ci abbiamo messo un po’ per capirlo…” e ha proseguito riferendo le vicissitudini della notte dell’omicidio, la fuga dal paese dove viveva la pellicciaia e la sistemazione in casa di Ibadeth e Tarquinius.
La polizia non sospetta di noi… adesso con me da Ibadeth c’è anche Lucy, che prima era scappata a Roma, poi mi ha raggiunta… le altre tre non le ho più sentite e sono preoccupata anche per loro… Mi sento colpevole, Lucy no… Lucy dice che non potevamo fare altro, io invece penso che qualcos’altro si poteva fare… senza bisogno di ammazzare la signora Vescovo...Dice Susanna che bisogna essere in pace con tutti ed assertive… vuol dire che non ti devi far maltrattare, ma che neanche devi maltrattare tu gli altri, ma come si fa?… Ti trovi davanti una che vuole scuoiarti con un trincetto e le parli assertivamente? Forse non ci saremmo dovute proprio arrivare, a quel punto. Lucy dice che quel che è fatto è fatto… ma secondo me non lo pensa neppure lei, prepara le salse da Ibadeth e fa le marmellate, ma l’ho vista, l’altro ieri, che piangeva mentre girava la marmellata d’uva spina…”
E per finire s’è messa a piangere. La psichiatra le ha dato un fazzoletto di carta che teneva in una cesta a fianco della scrivania e le ha offerto una barretta di cioccolato alle nocciole, che Asiak ha gradito parecchio.
Ci voglio andare anch’io a fare la terapia! Se ti danno la cioccolata alle nocciole!
Stra-sluuuurp!

9 commenti:

Gaja Cenciarelli ha detto...

Non so, Susanna... forse è un periodo in cui sono particolarmente sensibile... ma questo racconto mi ha commosso.
La delicatezza con cui parli di asiak, della sua vicenda, la precisione con cui tratteggi i personaggi... la tua tenerezza, la creatività, il modo di costruire la storia e questo bellissimo mondo fatto di creature che non sono umane eppure sono ben più che umane e molto, molto simili a noi: è sempre un bel viaggio leggerti.
e non vedo l'ora di farlo, ogni giorno.

un bacio ad asiak. :*

Susanna ha detto...

Grazie, zia Gaja! E' bello essere apprezzati, soprattutto da te!
susannuccia

Anonimo ha detto...

Facciamo senza nocciole? Io lo preferisco! Battute a parte, bel post.

Gaja Cenciarelli ha detto...

ma poi le scene, così nitide, così partecipi...
hai un talento vero che, unito alla fantasia e alla dolcezza, farebbero di te un'ottima scrittrice professionista. (qualcuno direbbe: di libri per bambini, ma i libri per bambini, come ormai ognun sa, sono solo un pretesto. io, per esempio, il tuo blog lo consiglio agli adulti).
sei bravissima:*

Anonimo ha detto...

Mi stanno appassionando queste storie di gatti, dovrei leggere anche un po' indietro per capire meglio la trama, intanto un saluto e un grattino ad Asiak ;)

Susanna ha detto...

Grazie a tutte voi per le vostre belle parole. Sono commossa, davvero...
@Alianorah: mi par di capire che non ti piacciono le nocciole? Asiak le apprezza molto, essendo un visone.
@Gaja: E' la prima volta in vita mia che qualcuno si complimenta per la mia dolcezza!
@Flo: i post sono un bel po', non pretendo che tu li legga tutti, il primo l'ho pubblicato nel maggio 2007... Uno di questi giorni scriverò un post riepilogativo per i nuovi amici che seguono le avventure delle mie bestiole...

lucy ha detto...

sono contenta di avere parte, anche se solo un nome, in questa seconda vita...mica "second life", per carità! mi piace perché, intrugli a parte, io non sono così, "bella" come la visona: né dentro né fuori. e invece a me questa canadese mi piace perché è dura per finta, e invece è tanto buona e disperata quasi quanto asiak. o forse sono così, e io nemmeno lo so. baci.
lucy

Susanna ha detto...

E per di più, Lucy balla il TANGO!!!

Gaja Cenciarelli ha detto...

susanna: non so perché nessuno si sia mai complimentato con te per la tua dolcezza, perché è evidente. tocchi il cuore.