Non c’è un suonatore d’armonica a bocca né fra i Licaoni né fra gli Otocioni.
Non ho mai nemmeno capito come si faccia a far suonare quell’attrezzo infernale e, dopo l’esperienza delle gemelle Pinca e Pallina, ne capisco ancor meno.
Arturo il ragioniere ha loro proposto di dare un senso alle loro vane giornate imparando a suonare uno strumento. Detto fatto, non avendo le due pargole gusti musicali precisi (e non solo musicali, mi duole dirlo), si è posto il problema della scelta dello strumento ed è cominciata la ridda della consultazione di libri relativi e del loro subitaneo rifiuto. Il pianoforte no, è troppo ingombrante; l’organo a canne peggio che andar di notte; il violino è troppo pesante per i delicati omeri; la tromba le sfiaterebbe, la grancassa sfiaterebbe i condomini (dalle urla di raccapriccio, presumo), il didjeridoo fa gelare il sangue nelle vene, il violoncello è minaccioso, la chitarra ti stronca i polpastrelli, il flauto dopo un po’ avrebbero cominciato a fracassarselo vicendevolmente in testa. Il clavicembalo sembra una chitarra che abbia ingoiato del vinavil, la celesta a lungo andare scatenerebbe istinti omicidi. A lungo hanno esitato tra il sistro egizio e l’armonica a bocca; hanno infine optato per la seconda ed hanno cominciato a prender lezioni da un signore che abita nella strada e che si è assunto l'ingrato compito.
L’esperimento è apparso fallimentare sin dalle prime lezioni, ça va sans dire. Il demoniaco attrezzo non emetteva suoni per quanto le due piccine vi soffiassero dentro con inesausta gagliardia. Quando il Maestro ha esortato Pinca (sempre che di Pinca si trattasse, va’ a sapere) ad espirare e poi ad inspirare, Pinca non ha trovato di meglio da fare che ingoiarsi l’armonica e questa è stata la fine delle lezioni di musica. (Pallina aveva già da tempo lanciato l’insano strumento sul tetto scoccandovelo con l’arco).
Quando però la Bimba ha fatto presente che forse sarebbe stato il caso di portare Pinca al Pronto Soccorso per farle la lavanda gastrica, Pinca si è opposta energicamente, assicurando che l’armonica nello stomaco non le crea alcun problema, che anzi, così la suona molto meglio; “aveva ragione il Maestro, basta espirare ed inspirare!” ha dichiarato allegrissima, dando subito un saggio della sua abilità ed emettendo suoni cavernosi, ma non privi di musicalità.
Ha financo promesso, per il prossimo fine settimana, di venire a suonare con gli Otocioni un pezzo rock blues di sua creazione, al Centro Sociale di Castiglion Fibocchi…
Perché "Il diario di Susanna"? Ibadeth è una fascinosa ramarra albanese, che ha ereditato il blog dalla sua migliore amica, la gatta Susanna, mancata all'inizio del 2010. Ibadeth è immigrata dall'Albania, approdata in Italia via gommone. Suona il violino in un complesso di liscio (i "Licaoni") ed è sposata con il suricate Tarquinius. Ha molti amici, tra cui una gatta che gestisce un sito curioso: http://umbriacuriosa.altervista.org/
sabato 25 aprile 2009
Pinca blues
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3 commenti:
Allora tutto è finito per il meglio, gli Otocioni hanno acquisito una suonatrice di armonica a bocca (o a stomaco?) e Pinca/Pallina non si è strangolata.
Come si dice, tutto è bene...
nipotina, che bello tornare qui! rileggere dei licaoni, degli otocioni... mi siete mancati tantissimo. come state tutti? E Ibadeth?
ricorda la scena di Snatch dove il cane emette squittii causa pupazzetto ingoiato...
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