Scubidù il furetto aveva chiesto ad Edoardo di accompagnare lui e Asiak all’agenzia immobiliare ieri pomeriggio, dove avevano appuntamento con la gatta Luminitsa Blerinca che doveva mostrar loro una casa. Sosteneva il furetto che Luminitsa innervosisce Asiak. Innervosirebbe anche me, ha commentato mordace mio fratello, con quella faccia da spaventapasseri. Edoardo, oltre ad essere malevolo di suo, soffre di fegato ed è sempre perennemente a stecchetto, sicché non prova molta simpatia per chi con determinazione – dice lui – sceglie di non mangiare. E’ anoressica, gli ho detto io, ma il fascistaccio si è limitato a sbuffare, sprezzante.
In seguito, però, il mio povero fratello ha dovuto declinare l’invito, a causa di una spondilite che lo intralcia non poco nel suo lavoro di avvocato intrallazzatore. Ha limitato i processi in Tribunale e riceve in casa, ma fa una compassione vederlo trascinare la coda e le zampe posteriori… La Mamma gli ha riempito la casa di tappeti pseudo-persiani per evitargli di scivolare sulle piastrelle. Mi fa così pena che nemmeno ci litigo più: mi limito ad accennare un ringhio poco convinto ogni volta che mi passa vicino.
Allora Asiak e Scubidù si sono rivolti a mia sorella Megalo, che ha accettato di accompagnarli alla casa che proponeva l’agenzia: una suggestiva casa-torre con giardino e deliziosi rampicanti che ne abbelliscono le linee severe. La melanconica Luminitsa stava aprendone la porta quando Megalo, il furetto e la visoncina sono arrivati con il Suv di mia sorella.
Il corridoio era pulito, ma gelido e vi ristagnava un odore strano. Persino la scheletrica Luminitsa ha cominciato ad annusare l’aria con espressione perplessa. Asiak si è stretta nel giaccone rifiutandosi d’andare oltre, il furetto e Megalo sono andati avanti, mentre Luminitsa tentava invano d’accendere la luce, che, a quanto pareva, s’era fulminata.
All’improvviso un coro di voci ha cominciato a scendere dall’alto, facendo venire un infarto del miocardio a tutto il branco.
Vi ammalerete!
Vi ammalerete!
Vi ammalerete!!!!…..
I quattro si sono guardati allibiti. Intanto il funereo coro si avvicinava insieme ad un folle sbatter d’ali.
Dolore dolore dolore dolore doloreeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Depressione depressione depressione depressione depressione depressione!!!!!!!
“Già provveduto, grazie” ha borbottato Asiak, mentre uno stormo di creature volanti li circondava in una sarabanda demenziale.
“Ma questi che vogliono?….” ha ringhiato Scubidù.
Sarete oggetto di mobbing!
Rimarrete soli!
Tutti vi disprezzeranno!
E tu, gattina grigia, morirai d’inediaaaaaaaaaa!!!!!
“Ma ve la volete pigliare in culoooooooooooo?” ha strillato Megalo inviperita, quindi ha spiccato un salto e ha acchiappato una di quelle pennute creature. A questo punto, gli altri si sono fermati con gran frullio d’ali e si sono posati nelle varie feritoie della casa.
“Gufi!” ha esclamato Luminitsa. “E come te sbagli?” ha borbottato Scubidù. Luminitsa li ha guardati con una certa malevolenza e ha detto qualcosa in rumeno, ma il gufo agguantato da mia sorella le ha detto in italiano che venivano dall’Ucraina. Ha spiegato quindi che, non avendo soldi sufficienti a pagare l’affitto, avevano deciso d’occupare la casa-torre, per lo meno sino a quando non fosse stata affittata.
“Beh, direi che potreste anche levarvi di torno, come cosa” ha concluso Luminitsa. Il gufo le ha lanciato uno sguardo derisorio.
“Non penso che camperai tanto a lungo per vederci andar via, tu….”
“E voi state attenti” ha aggiunto un altro, appollaiato su una trave “quando arriverete al passaggio a livello… sempre che non vi schiantiate prima. E se la vostra auto grippasse proprio in mezzo alle rotaie quando sta per arrivare il treno? Da qui passa l’ETR, come forse non sapete…”
“Sa te fut in cur” ha ringhiato Luminitsa – senza disturbarsi a tradurre, tanto riteneva che il significato fosse intuibile.
“In culo te la prendi tu” ha chiosato un terzo gufo. “Voi ricconi, col vostro Suv… tanto ti si romperà per strada, sorella… scommetto che lo usi in città per salirci sui marciapiedi, tutti uguali, voi dell’alta società…”
“Sono comunista, io” ha soffiato Megalo.
“Ma meglio!” ha ululato un quarto gufo “Ci hai ancora poco da divertirti, alle prossime elezioni vincerà la destra anche da te!”
“Questa è un po’ pesa” ha bofonchiato Asiak, ed è uscita di corsa seguita dagli altri, mentre da dentro la casa-torre le voci in coro ripetevano: “Morte! Morte! Morte!!!!!!…..” con grandi scrosci di risate.
“Questa casa non mi piace” ha dichiarato il furetto.
“Ditemi che è stata un’allucinazione, vi prego” ha implorato Asiak.
“E’ stata un’allucinazione” ha confermato Megalo. E così rassicurati, sono andati a vedere un’altra casa nei pressi.
4 commenti:
Inquietante...soprattutto il particolare della vittoria della destra.
Sì, è quello il peggio...
Ma sono racconti partoriti dalla tua mente fervida? ;-)
Cmq ieri mentre andavo in bici, mentre ero in una tremenda salita scorgo in lontananza un qualcosa di marroncino in mezzo alla strada e avvicinandomi vedo che era un gatto, morto, probabilmente messo sotto da qualche auto di passaggio. Mi sei venuta in mente te. Naturalmente per il semplice fatto che deduco tu sia una grande appassionata di gatti nonché loro amatrice. Beh spero di non averti sciupato la giornata, non era questo l'intento.
Buona settimana umbra ;-)
Sì, sono frutto della mia mente malata, più che fervida... Grazie del complimento!
In effetti sono una grande appassionata di gatti (alcuni di quelli che compaiono nel blog esistono davvero!)
Riesci ad andare in bicicletta in salita? beato te!
Buona settimana toscana! :)
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