Uno degli scritti di Susanna, che ho ritrovato sulla sua scrivania, parla di misteri. No, non come quelli narrati nell’indegna trasmissione di Italia 1. Nemmeno come quelli offerti a man salva dai libri gialli. I gialli di Susanna erano più casarecci, se vogliamo. E visto che anche il mio amico Aldo ha pubblicato un post dedicato ai misteri irrisolti con cui spesso uno si trova a fare i conti nella vita, voglio contribuire anch’io con qualcuno dei modesti enigmi che voleva proporci Susanna.
Glielo aveva raccontato la sua Mamma, che molti anni fa (si parla degli anni Ottanta) viveva con una bella gattona di nome Nora, calicò come Susanna, ma dal pessimo carattere. Potete vedere Nora nella foto: la risoluzione non è un gran che, ma forse contribuisce a dare l’idea dell’oscuro mistero.
La Mamma di Susanna nel luglio del 1980 era andata in vacanza in Sicilia e aveva lasciato ad occuparsi di Nora le sue zie, che abitavano nello stesso palazzo. Ogni due o tre giorni telefonava a casa per avere notizie (di Nora e delle zie). Un mattino, alla telefonata rispose una giovane cugina, che si mostrò abbastanza evasiva alla richiesta di notizie della gatta; dopo aver farfugliato qualcosa, affermò enfaticamente che la micia stava bene. Quell'enfasi ingenerò nella Mamma di Susanna molti sospetti, ma non poté appurare nulla di più, visto che la cugina insisteva nella sua versione apparentemente tranquillizzante.
Tornata a casa, all’aereoporto l’attendeva la sorella maggiore della cugina, che, nel tragitto di ritorno, cominciò col dirle cautamente che Nora stava sì bene, adesso; che non si doveva spaventare se la vedeva tutta fasciata, che la sua ferita era più impressionante che grave e cose simili. Alle allibite richieste della Mamma di Susanna (lo sapevo, che c'era qualcosa!), la cugina narrò che la gattina qualche giorno prima era caduta dalla terrazza, al terzo piano, si era ferita, era stata curata dal veterinario ed ora si avviava alla guarigione.
Il mistero stava nel fatto che nessuno sapeva spiegarle come avesse fatto la gatta a cadere dalla terrazza.
Si è spaventata, le dissero.
Spaventata di che? Aveva un caratteraccio, ma non era una gatta timorosa. Oltre tutto, conosceva benissimo sia le zie sia le cugine che sovente andavano a trovarla.
Sì, ma forse stavolta era andato a casa sua lo zio Lorenzo, marito di una delle zie. (Come, forse? c'era andato o non c'era andato?). Sai com’è, Nora viveva in una casa di femmine, non era abituata a sentire voci maschili e, sentendone una, s’era imbizzarrita, magari era saltata sul davanzale della terrazza ed era scivolata….
La Mamma di Susanna accettò questa versione, fino a quando lo zio Lorenzo, uomo piuttosto stravagante nei modi e che talvolta, negli anni passati, si era mostrato inspiegabilmente aggressivo verso i nipoti, non ruppe improvvisamente i rapporti con la famiglia della moglie, senza che alla Mamma di Susanna venisse spiegato il perché. (Era ed è una famiglia alquanto misteriosa: le cose non venivano riferite mai, c’era una reticenza diffusa). Ogni volta che lo zio Lorenzo incontrava per strada qualcuno dei parenti della moglie, tirava dritto fingendo di non conoscerlo.
Ovviamente una ridda di dicerie sullo strambo tizio si diffuse nella famiglia, e ci fu chi insinuò – ritrattando subito dopo – che fosse stato lo stesso zio Lorenzo anni prima a scaraventare la gatta Nora dal terzo piano, infastidito dal fatto che sua moglie andava spesso a portare cibo all’animale. La Mamma di Susanna s’incazzò come una iena, ma non avendo le prove, non si mosse; nel frattempo lo zio Lorenzo si ammalò e morì, assistito dalla moglie e dalle zie, con le quali, in articulo mortis, s’era riappacificato.
La Mamma di Susanna ancora oggi non sa cosa fosse veramente successo a Nora, quel pomeriggio torrido del 1980. Lo zio Lorenzo è morto da anni; la stessa Nora era mancata nel 1988 (e, in ogni caso, non aveva riferito alcunché); sua madre e le zie sostengono di non saper nulla; la cugina che fece l’insinuazione sostiene di averlo sentito dire dalla nonna… venuta a mancare nel 1993. La vedova dello zio Lorenzo è stata sempre succuba del marito, che sosteneva a spada tratta e reputava l’uomo più intelligente, più equilibrato, più colto e più generoso della terra (mah), pertanto sarebbe la persona meno adatta da interrogare.
Insomma, ancora oggi nessuno sa che cosa successe veramente alla Nora quel pomeriggio estivo.
O meglio: secondo la Mamma di Susanna lo sanno tutti. E’ lei, l’unica ad ignorarlo…
7 commenti:
Sono troppo cattiva se dico che lo zio Lorenzo ha fatto la fine che meritava?! -.-
Se veramente fosse stato lui l'attentatore della Nora, forse sì...
Ciao, sono passato a leggerti e a salutarti,
aldo.
Ogni famiglia ha un qualche mistero... Povera la gatta Nora!
Chissà...
Un abbraccio
Magari qualcuno un giorno ti consegnerà una lettera anonima postuma che spiegherà tutto... A volte capita!
T'ho nel cuore, anche noi siamo solo i coinquilini dei nostri felini (sia mai che possiamo definirci loro padroni), tanto tanto le loro bodyguard. Infatti, quando a uno di loro succede qualcosa o subisce qualche sopruso, i responsabili vengono marchiati a fuoco e fatti pentire amaramente delle loro azioni... :D
Lo zio Lorenzo aveva qualcosa da nascondere e la Nora se avesse potuto raccontare la verità secondo me ne avrebbe dette di cose..
Detto questo, si cerca sempre di perdonare e di passare oltre, ma rendersi colpevoli di un qualsiasi maltrattamento ad un animale è roba che fa andare fuori di testa noi mamme di cani, gatti, criceti, e chi più ne ha più ne metta.
Siamo mamme speciali, a noi SOS Tata ci fa un baffo! ^____-
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