mercoledì 2 giugno 2010

Bagni di vento


Agriturismo "'Bruttmale"
Inserito originariamente da susannucciauccia


Ieri Tarquinius ed io abbiamo accompagnato Lucy K.K. che doveva presentare le sue marmellate ad alcuni agriturismi umbri.
Premesso che negli ultimi anni in Umbria ci sono più agriturismi che case normali, non è un fenomeno che mi dispiaccia: mi metterebbe molta più tristezza girare per le campagne e vedere vecchi casolari in rovina invasi da fichi pertinaci e ortiche palestrate. Che c’entra, preferirei vedere casolari in piena attività, ma se codesto non si può avere, ben vengano gli agriturismi. Quello però che abbiamo visitato ieri – e che potete ammirare in foto - è veramente peculiare. Si chiama “La pescolla” (che credo significhi “la pozzanghera”) ed è gestito da una volpe ed una faina… il che avrebbe forse dovuto metterci sull’avviso… ma le due hanno subito acquistato vari chili delle marmellate di Lucy, per cui non ci siamo messi a formalizzarci troppo.
La volpe si chiama Lavinia Sottocasa e viene da Roma; la faina si chiama Ascalona Brambilla e viene da Milano. L’agriturismo è segnalato da una sfranta freccia di legno che annuncia criptica “Teatro del Bruttomale Meditativo” e spedisce in mezzo a sentieri sconnessi e forre invase da acqua stagnante. Nell’atrio dell’edifizio si viene accolti da miriadi di candele accese e dépliant che offrono corsi e specialità varie, quali bagni di vento, impacchi di fieno, infusi di pisciacane, vino di fungo, digiuno terapeutico, corsi di sassoterapia e meditazione etrusca mediante l’abbraccio degli alberi.
Mentre tornavamo a casa, Lucy ha commentato diplomatica che ciò che l’agriturismo offriva le era parso insolito; quando ci siamo fermati a comperare del vino (d’uva, stavolta, non di fungo) presso un altro agriturismo, abbiamo appreso altre gesta delle due intrepide imprenditrici. A noi Ascalona Brambilla aveva detto che era stata dirigente d’azienda nel Milanese e che s’era licenziata per ritrovare una dimensione dello spirito più consona ai ritmi naturali; ma ci hanno informati che era dipendente della Microsoft ed era stata cacciata a calci nel sedere perché si serviva delle sue conoscenze informatiche per inserirsi nelle caselle di posta altrui, cambiar loro la password e organizzare false vendite di Ipad.
Lavinia Sottocasa, dal canto suo, era reduce da un anno e tre mesi di carcere. Pare avesse lavorato a lungo in un’associazione di volontariato, chiamata “I Liutai”, che raccoglieva fondi organizzando banchetti nelle piazze delle città, fermava la gente che passava e chiedeva loro “una firma contro la violenza” (oltre, ovviamente, ad un sostanzioso versamento in denaro, lasciando intendere agli sbalorditi passanti che, avendo firmato, sarebbe stato il caso che versassero, altrimenti…). Pare che l’anno scorso un coraggioso viandante le avesse chiesto a chi diavolo venissero spedite le “firme contro la violenza” e che la volpe, infuriata da tanta mancanza di fiducia, lo avesse aggredito con lo stendardo dell’associazione pacifista procurandogli ferite lacero-contuse al lobo occipitale sinistro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che le marmellate ve le abbiano pagate subito, e in contanti!

il monticiano ha detto...

Lavinia...Lavinia Sottocasa...aspetta
un po'...sì, sì, adesso ricordo, l'ho conosciuta qualche mese fa in galera. Veramente lei stava nella sezione femminile 2° braccio ed io in quella maschile 3°braccio, ma ci scambiavamo spesso dei segnali amorevoli col fazzoletto, da una finestra all'altra del cortile.
Veramente una brava ragazza.
Se ritorni in quell'agriturismo salutala da parte mia, grazie.

Kylie ha detto...

Incontri sorprendenti...
Mi hanno incuriosito le terapie che offrono però.

Buona serata!

fulvialeopardi ha detto...

la pescolla E' la pozzanghera...attuali quanto mai visto il tempo!