sabato 1 novembre 2008

Siliqua, siliquetta, balaustio e strobilo



Questa scritta di colore oscuro campeggiava ieri sera su una targa di legno nel soggiorno di Ibadeth e Tarquinius e Lucy K.K. la rimirava orgogliosa, come se avesse creato chi sa quale opera d’arte. Noi la guardavamo allibiti e, quando abbiamo ritrovato la favella, abbiamo fatto le nostre considerazioni.

Io: “Lucy, mi stranisci il blog, che per via delle barzellette oscene di Maysa già me l’hanno inserito fra i siti pornografici
Tarquinius: “Mane, Tecel, Phares!”
Asiak : « In hoc signo vinces ! »
Scubidù: “In femto Tesla!
Srikant il pitone: “Supravustra gimnystra! Kretmagorda ka samapuva!” (“Questa poi me la devi spiegare”, gli ha brontolato Tarquinius).
Maria Grata Li Greci: “Sangio l’uccello é!”
Maddy la pinscher: Wara wara ingdoulou, seu te gira Galitzou; hoemisclep dorbiza ea!”
Ma che caspita vi siete fumati?” ha strillato Lucy inviperita. Poi ci ha reso noto che le quattro parole da lei vergate sulla targa lignea erano i nomi di quattro inconsueti frutti con cui lei aveva confezionato marmellate.
Lucy K.K. ha infatti affittato a caro prezzo uno stand alla Fiera che si svolge a Perugia i primi quattro giorni di novembre, chiamata, con un certo qual gusto del macabro, “Fiera dei Morti”. In tale stand si sarebbero vendute principalmente composte e marmellate confezionate dalla visoncina color cipria. Tuttavia, come una valanga che rotola a valle raccogliendo vieppiù neve durante il percorso, è poi stato stabilito che nello stand avrebbero trovato posto anche top e gonne confezionate da Asiak e candele ed incensi forniti da me.
A questo punto Tarquinius, saggiamente, ha fatto notare che vedendo un cartello con su scritto Siliqua, siliquetta, balaustro e strobilo la gente sarebbe scappata facendosi il segno della croce, e ha proposto di creare un altro cartello, sempre ligneo, in cui fosse scritto qualcosa di più rassicurante, tipo “Marmellate biologiche” o “Marmellate di tutti i frutti”. Dopo aver rugliato un po’, Lucy K.K. ha acconsentito e Tarquinius è andato nel suo laboratorio e le ha approntato una targa a forma di mela, che recava scritto Sete, incensi e frutta speziata, a suo dire molto più evocativo. Per lo meno, ha borbottato Ibadeth, non sarebbe parsa una formula atta ad evocare Belzebù e altri cinque o sei demoni assortiti.
E così il pomeriggio precedente la notte di Halloween è passato nell’allestimento e nella decorazione della nostra bottega mobile…

4 commenti:

lucy ha detto...

e che dici di aglie fravaglie fattura ca nun quaglie? me l'ha insegnata zia molly che era napoletana per parte di madre...noi immigrati. I'm making vasetti di aglio no sent, you know? ces seront bons, ah, à manger? qu-st-ce que tu dis, suzanne? pure le quaglie... are they good on a fair?
alla fiera degli osèi, sulla brenta?
noi immigrati e clandestini non sappiamo più da dove veniamo cosa facciamo dove siamo diretti.

Susanna ha detto...

Un delirio gastronomico!

Anonimo ha detto...

solo 4 giorni? a me pare duri un'eternità :P
però quest'anno non ci sono andata, ma nonostante il nome...c'ha un suo fascino ;)

Susanna ha detto...

A parte lo stand di Lucy K.K., non c'era niente di che...