Non posseggo un computer e il mio amico Arturo, il soriano ragioniere che convive con la visoncina Lucy K.K., per consentirmi di stampare la mia tesi di laurea mi ha cortesemente messo a disposizione quello del suo ufficio (che vedete nella foto sopra: dato che ancora non ha molti clienti, lui e Lucy arrotondano con lavori campestri). Ero già rimasta un po' perplessa circa la targa che Arturo ha messo sulla porta del locale:
Rag. Arturo Pasquale Dianomarina Trifone Benzi, Stupidollo
Mi sono chiesta: cosa vuol dire "stupidollo"? E' un'onorificenza, tipo Mr. Fitzwilliam Darcy, Esquire?
Comunque sia, ieri stavo lavorando alla mia tesi sui rapporti fra animali e umani nel mondo del lavoro e intanto ascoltavo con mezz'orecchio i discorsi che nell'altra stanza facevano Arturo, Lucy e Baedyn, il vombato che vende salsicce alla FoodFarm. Credo stessero facendo le parole crociate... lo spero, almeno, perché stavano parlando delle tre Parche, le divinità greco-latine che erano preposte alla tessitura del ciclo della vita: una avvia il lavoro, una disegna le scene e la terza recide il filo quando è giunta l'ora della morte. La materia del contendere concerneva i nomi delle tre allegre figliole. Una era Atropos, diceva Lucy K.K., l'inesorabile, quella che taglia il filo. E le altre?
"Lachesis" ho brontolato io. "Giusto!" ha urlato Arturo (ma per fare il ragioniere a che serve sapere i nomi delle Parche? boh...). "E la terza?"
"Ma che ne so, guardate su Internet, ormai ci si trova di tutto".
E' proprio vero, pensavo tra me. Una volta se volevi sapere qualcosa dovevi uscire, prenderti il bus e andare fino alla Biblioteca locale, frugare dentro schedari metallici e far passare migliaia di schedine di cartoncino che riportavano i titoli dei testi più stravaganti... tutti, meno che quello che interessava a te, of course... Mentre pensavo questo, dalla stanza attigua proveniva un urlo di trionfo:
"Samantha!!!"
Samantha?... Atropos, Lachesis e Samantha?
Mi pare strano.
"Ma quelle saranno le tre Porche, caso mai" ho bofonchiato, mentre mi veniva in mente che forse la terza si chiamava Cloto.
8 commenti:
una volta ho sentito due ragazze liceali che commentavano in metro...."si per la versione di latino mi cerco la traduzione su internet"
ahhhh... ahi tempi miei....ho pensato io.... avessi avuto tutta questa tecnologia.... ho trent'anni ma mi sono sentita mesozoica
Internet ci fa fare delle belle "granbellefigure", ma poi, di persona, si scoprono tutte le lacune.
Che bei luoghi nelle tue foto!
Ciao :)
Io non rimpiango di essermi dovuta ricordare le cose a scuola, la memoria va anche allenata un po'. Se nemmeno si comincia a usarla per tenerci le poesie e i nomi delle Parche che fine si fa?
Come tutte le cose anche internet ,croce e delizia dei nostri tempi, qualche perplessita' la mette.
Sicuramente, dal punto di vista sociale e' una grande innovazione ed apre il mondo culturale a tutti, anche a chi non puo' permettersi ne' scuole ne' libri. Inoltre avere una risposta ad un tuo dubbio in pochi minuti (oddio, connessione permettendo...)e' una gran bella cosa. Ma vuoi mettere il piacere tattile, olfattivo(si, adoro il profumo dei libri)e rilassante di un bel libro?Insostituibile!
Annalisa
E' sempre uno spasso entrare nel tuo blog e leggere post che mettono allegria. Parche o Porche vanno bene entrambe.
Mi hai fatto sorridere quando ho alzato gli occhi per vedere quale fosse l'ufficio che prima avevo notato appena.
Un abbraccio
La parca Samantha è quella che la dà...ma con moderazione :)
non sno contraria ad internet, ma nemmeno completamente a favore. è vero che comunque sia ha semplificato la vita di ognuno in qualche modo, già stesso potendoti dare risposte che cerchi da casa, comodo e rilassato. ma è pur vero che sinceramente oggi se ne fa un uso spropositato, andato ben oltre quello che era l'obiettivo che doveva avere. è bello cercare in una biblioteca le informazioi che cerchi..si gusta una certa soddisfazione poi ;) come è anche bello il contatto umano, diretto, caloroso, piuttosto che freddo, distaccato e un pò ipocrita che ti dà un pc. un domani, i miei figli non avranno in mano giochii e giochetti elettronici, sconosceranno la tv spazzatura e tutte queste diavolerie elettroniche. avranno le mani sporche di terra e le ginocchia sbucciate. come me.
suerte :)
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