lunedì 21 marzo 2011

All'ombra dei cipressi e dentro l'urne



Ricordate Pinca e Pallina, le due infanti gemelline amiche della Bimba? Tempo fa si erano dedicate ad esperimenti scientifici di alto livello - e tale era l'altezza che nessuno lo capiva, che erano esperimenti scientifici. Indi i loro interessi s'erano spostati verso la musica ed avevano iniziato a prender lezioni d'armonica a bocca - finché non s'erano ingoiate lo strumento e le loro esibizioni avevano assunto un che di surreale. Adesso pare si siano dedicate alla letteratura: Pinca scrive haiku (e capirete che ci vuole), Pallina invece vuole ambiziosamente dedicarsi ai carmi di tipo politico e sociale e si sta documentando per scrivere un'opera dall'esilarante titolo Dei Sepolcri. Nutro qualche vaga perplessità sull'originalità del progetto, ma mi sono ben guardata dall'esprimerne alcuna e domenica ho accompagnato, insieme con Tarquinius, le due ineffabili bambine in giro per i piccoli cimiteri dimenticati dell'Umbria.
Il cimitero che vedete nella foto sopra si trova presso l'Abbazia di Parnacciano e credo che non vi venga sepolto alcuno da tempo immemorabile, ma era proprio quello che cercava Pallina (pare che l'opera in spe Dei Sepolcri debba essere interattiva e contenere anche foto e notizie sui luoghi in questione). Ci siamo accampate di fronte al ridente luogo, abbiamo aperto un tavolino pieghevole, apparecchiato e mangiato il cibo che ci eravamo portati da casa (torta al formaggio con capocollo, nel vano tentativo di dare un che di pasquale ad una situazione che, stante il freddo becco, appariva piuttosto natalizia). Pinca scriveva degli haiku sui tovagliolini, Pallina illustrava il piano dell'opera. Sembra che il carme Dei Sepolcri (mah) debba contenere una riflessione sul valore civile delle tombe (mmmmhhhh) ed una panoramica delle sepolture di personaggi che hanno dato lustro alla patria (ommamma). A me tutto ciò non suona, diciamo, frutto dell'originale elaborazione della piccina, ma lei sembra convinta di creare qualcosa di unico ed originale ...


Un piccolo abbraccio di marmo
che serra con affetto di ruggine
le ossa putrefatte di un villaggio


declamava intanto Pinca, mentre Tarquinius si strozzava con il capocollo e spariva dietro i cespugli, ricomparendo alcuni minuti dopo pallido e barcollante. Io ho smesso da tempo di far caso alle stranezze che combinano le due pargole (così come ho rinunciato a capire chi è Pinca e chi Pallina... anche perché esse stesse lo ignorano); e per distrarre Pinca dall'estemporanea composizione di haiku cimiteriali, ho pensato di raccontare loro la strana storia della nave Sémillante... anche se pur sempre di sepolture si tratta.

3 commenti:

bussola ha detto...

che pargole impegnate :) ... stravaganti ma impegnate

Lyppa ha detto...

No, aspetta, la storia ora le devi raccontare anche a noi, eh!
(Ahhh, i sepolcri... quanti bei ricordi... Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna! E se mi ricordo ancora questo verso il merito è tutto di Elio e le Storie Tese!)

fulvialeopardi ha detto...

ma come che ci vuole a scrivere un haiku? io pensavo ci fossero delle regole predefinite