venerdì 27 maggio 2011

La fontana scomparsa



Nel 1281 l'avevano costruita, nel 1308 la hanno distrutta. Quanto è vissuta? Ventisette anni circa. Così ci ha raccontato l'architetto serpente Byna Vanbeselaere, mostrandoci gli schizzi di un progetto che sta preparando con il Comune di Perugia. Intitolato "Fontane di luce", consiste nella ricostruzione con ologrammi e laser delle fontane di Perugia e del loro ambiente originario e Byna ha pensato bene d'iniziare dall'unica fontana che non c'è più, la cosiddetta Fontana Minore o fontana di Arnolfo.
Innanzi tutto c'è da chiarire che la denominazione è dovuta al suo essere speculare alla sorella più famosa, la Fontana Maggiore, opera di Giovanni e Nicola Pisano, che si trova nella centralissima piazza IV Novembre e che contende, secondo alcuni invano, la palma di fontana più bella d'Italia - e forse del mondo, forse - con la Fontana di Trevi a Roma. Questione di gusti, dico io. Solo che la Fontana Maggiore c'è ancora; la Minore non è più tra noi.
Ovvero, c'è e non c'è. Come fontana funzionante non esiste più, ma se ne possono ammirare cinque frammenti esposti alla Galleria Nazionale dell'Umbria: due figure femminili, l'Assetata e l'Assetata con brocca (più sveglia, a mio parere), e tre maschili, il Giurista, il Giurista Acefalo (spero che lo avessero fatto con la testa) e il Malato alla Fontana.
La poverina fu costruita da Arnolfo di Cambio, guidato da Fra Bevignate, e posta in una traversa del Corso Vannucci, esattamente a metà della attuale Via Mazzini (che all'epoca si chiamava probabilmente Via Nova), a fianco della chiesa di Santa Maria del Popolo (opera di Galeazzo Alessi). [Adesso neanche la chiesa esiste più (è una strage), nei suoi locali sconsacrati si trova la Borsa Merci. Ma non ci metteremo a guardare il capello.].

L'ubicazione era forse dovuta alla vicinanza del Mercato e forse se ne voleva contrapporre il significato più prettamente civico a quello storico-allegorico dell'altra fontana.
Sul significato delle figure scolpite sulla fontana (di cui vedete una pessima riproduzione a matita fatta da Byna in persona; i due mostruosi esseri ai lati dovrebbero essere il Grifo e il Leone) ci sono, come sovente capita, una ridda di teorie, ma come spesso succede non se ne sa molto. Sarebbero tratte da qualche parabola biblica? Sarebbero simbolo di virtù civiche? Chi lo sa. Tarquinius ha detto che il Giurista Acefalo è figura particolarmente attuale nell'Italia odierna...




7 commenti:

Sarah ha detto...

Perugia era la città del cuore di quando, da piccolina, volevo venirci a fare veterinaria. Un sogno che poi non ho potuto ammirare. Ci sono tornata un anno fa e mi sono fatta un giro per la città e anche al museo... carina quest'idea della fontana minore. Sarà durata pochissimo ma c'è chi non l'ha scordata :)

Sarah ha detto...

ammirare=avverare Pardon :*

il monticiano ha detto...

I miei complimenti a Byna per il suo progetto.
Per favore di' a Tarquinius che sono perfettamente d'acordo con lui per quanto riguarda il Giurista Acefalo.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Che sfiga pero'! Anche allora si usava buttar giu' i monumenti ( e non avevano Bondi!)come nei secoli piu' recenti? Non ci sono disegni(oltre a quello dell'illustrissimo Arch. serpente Byna Vanbeselaere, naturalmente) per farne una ricostruzione? Arnolfo di Cambio e' uno degli scultori medioevali che preferisco. Sara', ma una citta' piena di fontane mi mette allegria. E poi vuoi mettere l'acefalo..!
Annalisa

Nou ha detto...

Sulla fontana minore apprendo qui. Della fontana maggiore ho appreso direttamente sul posto con grande gioia dei miei occhi.
Buona domenica
Nou

Anonimo ha detto...

Anche a me piacciono i posti con tante fontane, mi sembrano un segno di generosità (un goccio d'acqua non si nega a nessuno).
Magari il giurista acefalo era un preciso riferimento a qualcuno o a una categoria di persone (categoria sopravvissuta fino ad oggi).