martedì 26 marzo 2013

Il silenzio degli agnelli

Di rado io e Tarquinius leggiamo i giornali locali: tendono di solito a dare l'idea che Perugia sia un girone infernale a confronto del quale la Caina e l'Antenora di dantesca memoria sarebbero amene località di villeggiatura.
Stamattina, però, sono andata al mercato a cercare i caccialepri. Non è semplice trovarli, ma stamattina sono stata fortunata e a mezzogiorno rientravo trionfante con un fascio di queste simpatiche erbette avvolte in carta di giornale. Avevo invitato a pranzo Lucy K.K. ed è stata proprio la visoncina color cipria, svolgendo il giornale per mettere a bagno le erbe, a farmi notare l'articolo di fondo del "Gazzettiere dell'Umbria" (ché tale indegno fogliaccio pidiellino mi aveva dato l'erbaiuolo per avvolgere i caccialepri).
"Giallo nel capoluogo perugino: un boa constrictor fa strage di agnelli" E sotto: "Polemica a Palazzo Cesaroni: il consigliere XY del PDL chiede alla governatrice di riferire sui mancati controlli circa gli animali esotici che si aggirano nelle nostre campagne"
 
A parte che mi piacerebbe sapere chi è che tiene agnelli nel capoluogo perugino... leggendo l'articolo, abbiamo appreso che un enorme serpente nero e dorato è entrato ieri sera in un recinto nelle campagne derutesi ed ha avvolto con le sue spire una coppia di agnellini di poche settimane, trascinandoseli via nonostante le urla strazianti della madre. Probabilmente l'animale è stato scaricato da un camion o da un furgone, perché il pastore, accorso nel vano tentativo di salvare gli agnelli, ha sentito, al di fuori della siepe che cingeva il pascolo, il rumore di un motore che si avviava facendo schizzare pietrisco e ghiaia.
"Povere bestie" ho detto io, apparecchiando la tavola.
"Povere bestie in ogni caso" ha ribattuto Lucy K.K. "Se anche non li avesse presi il boa, sarebbero stati macellati per la Santa Pasqua..."
Non ho potuto fare a meno di dichiararmi d'accordo e, mentre attendevo che bollisse l'acqua per la pasta, ho pensato di chiamare Srikant il pitone vegetariano, per sentire se conoscesse qualcuno che in casa teneva un boa constrictor.
Intanto pensavo alla curiosa coincidenza per cui anche Srikant il pitone vanta un manto nero e dorato.
Dopo cinque o sei squilli pensavo quasi che sarebbe scattata la segreteria telefonica, in cui Srikant esortava sibilando a lasciare un messaggio, quando la cornetta è stata alzata e una voce belante ha detto: "Mbèèèè! Casa Kishenbai, chi parla?"
 
Ho messo giù la cornetta e ho detto a Lucy: "Mi sa che qualcuno farà a meno dell'agnello, domenica prossima..."
 
 
 

6 commenti:

il monticiano ha detto...

Sono così contento che Srikant sia vegetariano, molto, molto.
Io non mangio agnelli, abbacchi ecc.
e me ne vanto.

Nou ha detto...

Anch'io non mangio agnelli.
Che bellissima favola cara Ibadeth. Mi sono commossa.
Un abbraccio
Nou

Kylie ha detto...

Io non mangio carne da secoli, con me gli animaletti stanno al sicuro!

Baci

Lypsak ha detto...

Invece di mangiare agnello, si iniziasse a mangiare pitoni per Pasqua?

Che poi è ingiusto sterminare quintalate di agnelli per Pasqua in nome della tradizione (se ti garba l'agnello, magnatelo quando ti pare, checcavolo), però è anche ingiusto l'atteggiamento comune di puntare il dito contro chi mangia l'agnello e tuttavia non farsi nessuno scrupolo a fronteggiare una bistecchina tenera tenera di vitello. Non è che siano tanto più adulti quando vengono macellati, i vitellini, o che le condizioni di allevamento siano migliori...

Susanna ha detto...

Infatti sarebbe meglio essere vegetariani, come il pitone... :)

Anonimo ha detto...

Che bella storia, davvero.
Qualcuno aveva detto che chi voleva alimentarsi di carne avrebbe dovuto uccidere da sè il suo pranzo, o sbaglio?
Non so quale strada sia sensata, forse solo il veganesimo (si sa che solidarizzo anche con le galline ovaiole che fanno una vita da lager).