venerdì 21 aprile 2017

Recupero dei detenuti parte seconda

"E in questa sezione" ci ha fatto notare, fiero, il direttore del carcere, dottor Akitammuort "potrete ammirare le opere originali dei nostri ospiti più giovani, quelli che sono, per così dire, più facilmente recuperabili, non avendo il demone del male ancora attecchito nelle loro giovani e plasmabili coscienze..."
"Ma che faceva 'sto tizio, prima, il predicatore itinerante?"  ha sussurrato mio marito a fior di labbra. Il ratto, invece, lo seguiva con grande attenzione, essendo una bestia profondamente religiosa, e annuiva convinto.
"... e che hanno idee più innovative e più fresche nell'ambito artistico. Guardate, per esempio, questo intenso ritratto della madre di Leonard Voostenvalber Schimmelpennik, un giovanissimo carlino che l'ha uccisa per derubarla e procurarsi la droga. Guardate come ha lavorato su se stesso per elaborare il lutto e risolvere i propri conflitti interiori nei confronti della figura materna, la quale gli sorride con dolcezza, quasi lo avesse perdonato..."


Tarquinius, Asiak, Scubidù, Michelangelo, Fulgenzio Planciade ed io ci siamo arrestati di botto di fronte al quadro del giovane matricida, ad occhi spalancati.
"Ostia!" ha esclamato Asiak, allibita.
"Ahò, anvedi quant'è origggginale!" è stato il commento del ratto.
"Vero?" ha sorriso il dottor Akitammuort, estasiato. "E osservate quest'altra opera, anch'essa di grande freschezza e novità nel panorama dell'arte.."  e ci ha condotto, seguito dalla adorante Aurinca, di fronte ad un altro quadro.
Questo.


Asiak è stata colta da un accesso di tosse ed è dovuta fuggire nel bagno più vicino per potersi riavere. Scubidù ha estratto dal taschino della giacca un fazzoletto grande quanto il tendone del circo Orfei e si è messo ha soffiarsi freneticamente il naso.
"M... molto fresco e ori...originale..." ha farfugliato rauco Tarquinius. "Chi... chi è l'autore?..."
"Cosmin Catalin Vladimir Munteanu, un gorilla moldavo che si trova qui per la violenza carnale di quattordici suore del convento di Monteripido" ha spiegato il direttore, mentre il ratto sussurrava: "Me' cojoni, er moldavo, che fiato!" "Anche lui ha sublimato il suo istinto barbarico ed aggressivo proponendo un approccio amoroso rispettoso e delicato..."
"All'anima daa delicatezza, a me mme pare che quello saa sta a magnà, quela poraccia", ma il commento del ratto è stato interrotto dal suo giovane fidanzato che ha pensato bene di tirargli un nocchino sulla cervicale...

Nessun commento: