mercoledì 25 giugno 2008

Emanuela e Sonia


falla girare
falla girare
così che tutti la possano vedere…

Che c’entra? Cos'è che devo far girare? Una cosa alla volta, voglio fare un post ad anello (come la coda del mio defunto fratello l’Ingegnere) e poi vi dirò cosa vorrei far girare. A parte gli zibidei; quelli già girano abbastanza di loro.

Dunque, nel giugno del 1983, a Roma, sparisce una ragazzina di quindici anni. La ragazzina si chiamava Emanuela Orlandi ed era una cittadina del Vaticano. La cosa fa clamore, compaiono manifesti con la sua foto, il Papa dell’epoca fa un appello, uno sciagurato turco che due anni prima aveva attentato alla vita del Pontefice comincia a dire che lui sa chi l’ha rapita, favoleggia di servizi segreti bulgari e così via.
Passano gli anni e la ragazzina non torna.
Un paio d’anni fa circa la trasmissione
"Chi l’ha visto?" manda in onda un servizio su di lei. Hanno trovato nella loro segreteria telefonica il messaggio di un tizio che dice che, se vogliono sapere qualcosa sulla ragazzina, devono fare due cose:
- andare a vedere chi è sepolto in una cripta della chiesa di Sant’Apollinare a Roma (vicino piazza Navona);
- scoprire che favori aveva fatto alla Chiesa cattolica Enrico De Pedis (detto "Renatino"), il trucibaldo capo della Banda della Magliana, assassinato nel 1990.
I giornalisti di "Chi l’ha visto?" scoprono che sepolto a Sant’Apollinare c’è il medesimo Renatino e rimangono un po’ perplessi: un delinquente? Seppellito nella chiesa insieme a santi, benefattori e gente di tal fatta? Un po’ curioso, no? Indagando, vengono a sapere che la sepoltura era stata autorizzata dal Cardinale Poletti, perché Enrico De Pedis era stato un "benefattore della chiesa che aveva avuto a cuore soprattutto la crescita umana e cristiana dei giovani". Che cosa gli insegnava a fare, a usare il Kalaschnikoff? … Sia come sia, mi par di ricordare che la cosa finisce in Parlamento, e la Chiesa in pratica "si avvale della facoltà di non rispondere", cioè dice in pratica che chi seppellisce nelle sue chiese sono fatti suoi e lo Stato non se ne deve curare.
"Chi l’ha visto?" prosegue il servizio per varie puntate, cercando (e non sempre riuscendovi, perché dev’essere un pasticcio colossale) di mettere ordine nei vari avvenimenti legati alla scomparsa di Emanuela: il coinvolgimento del cardinale Marcinkus, ex-capo dello I.O.R. (la banca vaticana), coinvolto, negli anni Ottanta, nel crack del Banco Ambrosiano, in cui era avviluppato anche un banchiere poco onesto, Roberto Calvi; legami con la Massoneria e qualche sua loggia deviata, come la P2 di trista memoria, capeggiata da Licio Gelli; relazioni con la mafia siciliana e con il suo cassiere Pippo Calò…
E’ un casotto di dimensioni stratosferiche, in cui è difficile orizzontarsi perché ci sono coinvolti tutti quanti (ah, scordavo i Servizi Segreti e la Decima MAS di Junio Valerio Borghese, che ci sta sempre bene), se ti ci avvicini troppo fai una brutta fine e, oltre tutto, molti dei suoi protagonisti sono morti: il banchiere Calvi è stato trovato impiccato a Londra nel 1982, il cardinale Marcinkus, mandato dal Vaticano a fare il parroco in America sua patria, è morto qualche anno fa di morte naturale.
Ora sono passati venticinque anni dalla scomparsa della ragazzina, Emanuela. La famiglia ancora ci spera, che sia viva da qualche parte.
La vedo buia e sapete perché?
Io non so chi vi sia coinvolto, non sono un giudice. Però mi sembra abbastanza lampante che la Chiesa di Roma c’entri in qualche modo. Magari non tutta; nel Vaticano ci sono correnti sotterranee che si agitano e spesso lavorano l’una contro l’altra. Tuttavia, la Chiesa sta, come sempre, cercando d’insabbiare la cosa, ritenendo che i reati che all’interno di essa si commettono siano di sua pertinenza, non di pertinenza dello Stato.
Ma se i reati sono commessi all’interno dello Stato italiano, direi che questa posizione non è tanto sostenibile. O no?
E un’altra cosa ho trovato tristemente comica.
Qualche giorno fa, la stampa ha dato la notizia che Sabrina Minardi, l’ex donna di Renatino, ha detto che Emanuela è stata rapita dalla Banda della Magliana, dietro ordine di qualcheduno al Vaticano, e che è stata uccisa.
E’ chiaro che queste asserzioni devono venire vagliate. Tutte le asserzioni devono essere suffragate da prove. La Minardi potrebbe essere una mitomane, di certo ha fatto uso di stupefacenti (e, a giudicare dall’intervista che rilasciò a "Chi l’ha visto?", nella quale parlava biascicando, ho il dubbio che ne usi ancora); ma potrebbe anche dire il vero. O mischiare invenzioni a cose vere, che ne so. Questo, debbono essere i giudici a stabilirlo. Comunque, la cosa patetica è stata vedere come la notizia è stata diversamente trattata dai vari telegiornali della sera. Solo il TG3 e La7 hanno parlato del Vaticano, di Marcinkus e del fatto che il capo della Banda della Magliana è sepolto in una chiesa di Roma; hanno elegantemente glissato il TG1, il TG2 e il TG5, i quali si sono dilungati sui manifesti appesi per tutta Roma, hanno detto qualcosa della Banda della Magliana, ma non hanno mai nominato il Vaticano! Uno di essi, non ricordo quale, addirittura non ha fatto nemmeno menzione del fatto che la ragazzina era cittadina vaticana…

(Volete saperne di più? Leggete il libro Extra omnes di Gaja Cenciarelli, Editrice Zona, Arezzo, Euri 15).

Andiamo in un’altra città e parliamo di un’altra ragazzina. Sonia Marra.
Sonia Marra era una ragazza pugliese che lavorava a Perugia. Aveva, credo, venticinque anni. E’ scomparsa nel novembre del 2006, da Perugia e da allora non se ne sa nulla. Si è venuto a sapere solo che negli ultimi suoi giorni conosciuti era preoccupata perché aveva fatto un test di gravidanza.
Non se ne parla, però, perché Sonia Marra lavorava presso la Scuola di Teologia a Montemorcino, che almeno inizialmente non ha dato grande aiuto nelle indagini: un prete, addirittura, interpellato per telefono da una giornalista di "Chi l’ha visto?" (Ilaria Mura, se non sbaglio), si è rifiutato di collaborare e ha detto alla giornalista "Ci sentiamo tra qualche giorno… ma se non telefona è meglio!" ...
Alla televisione non l’hanno detto a chiare lettere, ovviamente, ma c’è il sospetto che Sonia avesse una relazione con un prete e che il tizio abbia perso la testa quando ha saputo che Sonia era incinta e l'abbia accoppata…
Qualche mese dopo è stato rinvenuto uno scavo, nei terreni di Montemorcino, che pareva una tomba. Non vi è stato trovato nulla, eccetto un elastico di spugna per legarsi i capelli che la sorella di Sonia ha ipotizzato potesse appartenere alla ragazza (che, a quanto pare, ne usava molti). Non c’è di fatto nessuna prova che qualcuno della Scuola di Teologia possa esservi implicato… ma allora, perché non se n’è saputo più niente? Sembra che alla faccenda sia stata messa la sordina.
La sorella di Sonia è stata ricevuta dal Vescovo, che le ha assicurato che, se c’è un prete assassino, la Chiesa non intende di certo proteggerlo. Questa mi sembra una posizione ragionevole: la chiusura ed il rifiuto di collaborare, per me, attirano ancora di più l’attenzione. I membri di qualsiasi associazione, io credo, non devono essere difesi a tutti i costi, solo perché fanno parte di quell’associazione. Anzi, secondo me dovrebbe essere l’associazione stessa che espelle da sé un elemento deviato…
Ma io, si sa, sono una micia. La mia Mamma mi dice sempre che qualsiasi associazione, ivi compresa la Chiesa cattolica, non vuole difendere i valori che dice di difendere, ma vuol costituire un gruppo di potere e vuol dare agli altri gruppi il seguente messaggio
"Io faccio quello che mi pare e tu non mi puoi fermare, non puoi dire niente. E se provi a dirmi qualcosa, te lo sbatto in faccia, che io ho il potere di farlo e tu no"
L’ideologia sottostante è spesso un puro pretesto. Il Verbo di Cristo, la difesa della classe lavoratrice, la difesa dei valori della patria… puoi scegliere dal catalogo quello che ti suona meglio, ma l’atteggiamento dell’ostentazione del potere è sempre il medesimo.
E qui ritorno alla tesi iniziale. Facciamole sapere a tutti, queste cose. Io da sola non ci riesco perché il mio blog non lo legge quasi nessuno, ma se cominciamo a linkarci a vicenda può darsi che le cose si risappiano, che girino… Raccontiamola a tutti la storia di Emanuela, e raccontiamo anche la storia di Sonia Marra…

falla girare
falla girare
così che tutti la possano vedere

5 commenti:

Gaja Cenciarelli ha detto...

Grazie, Susanna. L'importante è parlarne: che non scenda l'oblio, che tutti sappiano, che tutti possano formarsi un'opinione. Che in uno stato che voglia definirsi civile non sia TOLLERATA l'omertà, l'indifferenza, il "tiriamo a campà".
Questo tuo post è *esemplare*.
E grazie anche per aver parlato di Sonia Marra.
Non è vero che tutti i morti sono uguali, e NON è vero che tutte le persone che scompaiono hanno uguale dignità agli occhi... diciamo così, degli organi d'informazione.
Linko questo post sul mio blog.
grazie, nipotina.
un bacio.

Gaja Cenciarelli ha detto...

Ripensando al contenuto del tuo post: sarei proprio curiosa di vedere la coda ad anello di tuo fratello L'Ingegnere. Siete una famiglia di cervelloni, voi, eh?
MEOWR!;-)))

GuruKonK ha detto...

Grande post! Sei davvero bravissima!

Un abbraccio!

Susanna ha detto...

Più che ad anello, ad anellini: l'Ingegnere era rosso (rosso malpelo schizza veleno, è proprio vero) e aveva la coda a striscette di un rosso più cupo. Quando imparerò come cappio si fa a scannerizzare le foto, ne pubblicherò di Iris e dell'Ingegnerone...

Panda ha detto...

Ciao Susanna e complimenti per il blog... ho inserito il testo di questa pagina nel forum del nostro sito:

http://www.omphalospg.it/forum/topic.asp?whichpage=0,533333333333333&TOPIC_ID=1880⹲

Saluti e complimenti ancora per le belle parole...