martedì 3 giugno 2008

La legge è uguale per tutti... ma per qualcuno è più uguale

Io di legge capisco poco, ma ogni tanto cerco di acculturarmi parlandone con mio fratello Edoardo, che è avvocato penalista. Ieri sera parlavamo di due processi che si sono recentemente conclusi in Italia e li commentavamo con alate parole.
Hanno condannato a sedici anni Annamaria Franzoni, per l'omicidio del figlio Samuele, qualche anno fa.
Se è stata lei, hanno fatto bene. E del resto bisogna avere fiducia nella giustizia, se no stiamo freschi. Se cominciamo a dire che il giudice ha sbagliato, che il giudice è corrotto, che il giudice si è fatto prendere la mano dalla pressione mediatica e popolare, va tutto a catafascio. O ci comportiamo come il dottor Berlusconi, che dà addosso ai giudici quando vogliono condannarlo per qualcosa. [Ma i giudici che gli hanno salvato Retequattro scommetto che per lui sono persone perbene...].
Qualche giorno fa hanno condannato a trent'anni Antonella Conserva, per la parte avuta nel rapimento e l'uccisione del piccolo Tommaso Onofri, l'anno scorso.
Il giudice era diverso, diverso era il caso, per cui non mi metterò a discettare sulla diversità della pena (sedici anni alla Franzoni che ha assassinato il figlio, trenta alla Conserva che è stata complice del delitto; certo, il caso della Conserva era più odioso, l'ha fatto per soldi, mentre la Franzoni l'avrà fatto, presumo, in un raptus di follia; ma io di legge non ci capisco un tubo). Qualcosa, tuttavia, vorrei far notare:
1 - la cricca Alessi-Conserva-Raimondi l'hanno sgamata subito e la condanna è arrivata con ragionevole celerità; la Franzoni è stata subito sospettata, ma trattata coi guanti, la condanna rimandata e rimandata...
2 - c'è stata gente che ha avuto l'idea luminosa di proporre che la Franzoni, pur condannata per omicidio, debba essere liberata per accudire i suoi piccoli figli. E la Conserva no? anche lei ha un figlio piccino! al quale, oltre tutto, non ha mai fatto nulla. E tutte le mamme che stanno in galera? La mamma di Mirko, la mamma della piccola Vittoria messa in lavatrice... Se liberassero la Franzoni, dovrebbero essere liberate anche loro... o no? Perché la grazia alla Franzoni? Perché fa parte di una famiglia ricca, perché è stata difesa da Carlo Taormina (l'avvocato di Berlusconi)?
Quello che mi lascia sconvolta è che questa proposta è venuta, fra gli altri, anche dal quotidiano "Liberazione", giornale di Rifondazione Comunista.
Che gli ha preso, ai comunisti? Oddìo, me lo son chiesta tante volte, e non solo per la Franzoni...
Insomma: quando andavo a scuola e studiavo i Promessi Sposi, si parlava tanto della legalità disprezzata, delle gride, dello scarso senso dello Stato nella Lombardia del Seicento dominata dagli Spagnoli... Non voglio dire che da allora non abbiamo fatto progressi, per carità; ma mi pare che sia lunga, la strada, per far acquisire agli Italiani il senso della legalità. E anche per farli uscire da questo familismo amorale, da questo mammismo a tutti i costi, secondo i quali: a) una mamma non può assolutamente aver ucciso un figlio; b) se anche lo avesse fatto, non deve pagare perché è una mamma.
Ho l'impressione, talvolta, che basti dire la parola "mamma" per coprire le peggiori nefandezze...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Well said.

Susanna ha detto...

Thanks a lot, Abbie! Welcome and come back soon!
susanna