lunedì 22 settembre 2008

Negazione o rimozione?

Io sono una micia quasi psicologa, come sapete; pertanto sono abbastanza addentro ai cosiddetti "meccanismi di difesa", ossia quelle operazioni tutte mentali che noi facciamo - chi più chi meno - per difenderci da qualcosa che ci provoca ansia.
Tra Freud, sua figlia Anna e seguaci vari, hanno affastellato un gran numero di queste capriole mentali che sono, in gran parte, affascinanti.
Intanto, anche tra le difese ci sono le graduatorie: non è che ci siano dei punteggi o si vinca qualche cosa, ma c'è distinzione tra meccanismi più o meno evoluti. La madre di tutte le difese è la cosiddetta rimozione. Trattasi di operazione mentale per la quale tu nascondi a te stesso un sentimento che in qualche misura ti disturba. Esempio cretino: devi andare dal dentista a farti trapanare una gengiva, la cosa comprensibilmente non ti esalta e, chissà come mai, ti dimentichi l'ora dell'appuntamento.
C'è anche la negazione: tu neghi che qualche cosa sia successa, oppure ti rifiuti di riconoscere una cosa che tutti vedono. Si affida alla negazione colui che, se gli diagnosticano un brutto male, non lo accetta, finge che il medico non gli abbia detto nulla e si rifiuta di prendere le medicine... con le conseguenze immaginabili (scusate la tristezza dell'esempio). Si giova della negazione il genitore del ragazzo diversamente abile (una volta si diceva handicappato) il quale sostiene che il figlio è solo pigro, che gli insegnanti sono incapaci, che i libri sono inadatti, insomma che il rampollo è perfettamente normale, la causa dei suoi insuccessi sta negli altri.
E via dicendo.
L'altra sera stavo guardando la televisione con Filòstrato il pipistrello.. ovvero, io guardavo, lui diceva che guardava, ma, essendo cieco, ignoro cosa diavolo vedesse (ecco un altro bell'esempio di negazione). Un giornalista intervistava la moglie e madre di quella coppia di pisquani che hanno ucciso a Milano un ragazzo di colore perché aveva rubato loro un pacco di biscotti. La donna, comprensibilmente sconvolta, declamava a gran voce che la colpa era di quel ragazzo, poverino, perché lui si era messo a correre quando suo marito e suo figlio hanno cominciato ad inseguirlo, ché se non fosse scappato loro non gli avrebbero fatto niente, mica erano bestie...

Ma magari per loro fossero bestie, dico io.
Negazione bella e buona. Certo, mi rendo conto che ammettere di essere sposata a un energumeno sanguinario e beota e di aver generato ed allevato un bestione imbecille e assatanato non sia una cosa facile da mandar giù, per una donna. Per cui, neghiamo l'evidenza, pigliamocela con la vittima, che poveretto sarà stato senz'altro un po' sventato, ma credo che la pena di morte per il furto di un pacco di biscotti non la comminasse nemmeno il regime di Pol Pot....
A tutta prima rimozione e negazione possono apparire uguali; ma la differenza sta nel fatto che la rimozione si attua su un sentimento, la negazione su una circostanza esterna.
Un po' come la sinistra italiana, che evita di vedere ciò che tutti vedono: che a furia di litigare per quattro poltrone, di fingere che non esistano più i lavoratori e la classe operaia, di occuparsi solo d'intellettuali e di cinema, si è persa quasi tutti gli elettori.
Perché ci stiamo perdendo il Nord, titolava un saggio di qualche anno fa.
La sinistra, credo, non lo ha letto.
E infatti gli operai del Nord hanno votato la Lega.
Negazione...

14 commenti:

Gaja Cenciarelli ha detto...

È assurdo concentrarsi su una sciocchezza come il "furto" di un pacco di biscotti per trovare una "giustificazione" o una "spiegazione" a un massacro! Assurdo che venga data a questa azione (finisce tutto per -ione, vedo!) una simile rilevanza!
La sinistra è spenta e vuota: hanno dato uno spettacolo indecoroso litigando per il potere (né più né meno di coloro che denigrano).
Qui, a furia di negare susannuccia mia, finiremo tutti come Filostrato che dice di vedere e invece non vede niente.

(magari vede più lui di noi)
(comunque ho notato che in questi ultimi post la vista è una sorta di leitmotiv...)

p.s. dal dottor arturo vige l'anarchia più totale. io ho già aperto le danze. porta tutti: charlie, edoardo, martino, megalo, jerry, filostrato, asiak, TUTTI! =^..^=

Susanna ha detto...

Ho visto. ho visto... è un covo di anarco-insurrezionalisti! lo sapevo! lo sapevissimo!

Gaja Cenciarelli ha detto...

secondo me Ibadeth, in rappresentanza dei Verdi, ci starebbe benissimo!!! :DDD

lucy ha detto...

io confido molto nel ritorno del rimosso e nella denegazione, nel ritorno dell'unheimlicht, chissà che se danno na mossa. dopo a questi je damo de bbrutto e senza senzi de corpa.
lu kka

Susanna ha detto...

Sensi di colpa?
Qui ce li ha solo Asiak!
Noi no, noi...no, noi, no!

Gaja Cenciarelli ha detto...

portala alla festa anarco-insurrezionalista! vedrai come je li facciamo passare, a quella bella creatura! ;)*

Gaja Cenciarelli ha detto...

p.s. fichissima la citazione finale di "NOI NO" (era una citazione, vero? sandra & raimondo, ecc ecc :DDD)

(dimmi di sì susannuccia, sennò ho fatto una figura...)

Anonimo ha detto...

Ma chi compie queste azioni è sempre descritto come una persona tranquilla che non ha mai fatto male ad una mosca..
Mai capita 'sta storia.
Ciao

Susanna ha detto...

A zia Gaja: Asiak dice che verrà alla festa anarco-insurrezionalista, se il Prozac comincerà a farle qualche effetto. Confermo: citazione Sandra-Raimondo!
A Cinciamogia: anch'io ho molte perplessità...

Anonimo ha detto...

Questa cosa della negazione e della rimozione, quando ero in analisi, mi mandava in tilt. Una volta mi venne una laringite e persi la voce, rimandai una seduta e lo strizza mi disse che ero diventata afona apposta per non andare da lui. Un'altra volta mi disse "quando torno dalle ferie ci sentiamo" e io aspettavo che mi chiamasse. Invece lo chiamai io, un mese dopo che aveva riaperto lo studio (ma io non lo sapevo) e disse che il mio subconscio mi aveva indotta a fraintendere la sua frase per negare la ripresa della terapia. Ma io come potevo sapere quando avrebbe finito le ferie?! Comunque, quando ho sentito il piagnisteo della tipa intervistata, che voleva giustificare l'omicidio quasi scaricando la colpa sulla vittima, beh, ho pensato anche io che c'era un qualcosona che non andava.

Susanna ha detto...

L'inconscio, è vero, gioca brutti scherzi; per cui potrebbe pure darsi che tu ti fossi fatta venir la laringite per non parlare allo strizza o che avessi rimandato la telefonata per non andarci (tocca vedere anche quanto ti faceva scucire a seduta...); ma può darsi pure che la laringite ti fosse venuta perché ti doveva venire o perché avevi preso, come si dice qui, una frescata... Quanto alla tardiva telefonata, anche a me hai fatto sospettare effettivamente uno scarso entusiasmo per la ripresa dei colloqui... e lo capisco, anch'io andavo dalla strizza e non ero PROOOOPRIO entusiasta... anche perché mi scuciva, cinque anni fa, cinquantadue euri a seduta(ragione molto subconscia).

Anonimo ha detto...

No no, io mi divertivo moltissimo (a parte i soldi)perché il doc è una persona veramente simpatica, tanto che finita la terapia siamo diventati amici ed ora è lui che mi racconta i suoi guai; è che proprio non avevo capito che dovevo richiamarlo io e mi chiedevo "Ma questo quando torna dalle vacanze?". E per il timore di disturbarlo, non lo chiamavo credendo che fosse ancora al mare o chissà dove. In tutti i modi ricordo quei tre anni con positività, non solo perché mi hanno permesso di scoprire (e in parte di risolvere) alcune questioni personali; ma anche perché ho scoperto un "mondo" che mi era ignoto (quello della psicoanalisi) e ho conosciuto una persona in gamba quale è l'ex strizza. Senza contare tutti i fatti "paranormali" che mi sono accaduti in quel periodo e che per fortuna sono cessati con la fine delle sedute. Davvero...inquietanti! Vedrai tu, quando avrai il tuo carnet di pazienti! :-)

Susanna ha detto...

Oddìo, che fatti paranormali ti succedevano?... Comunque, deve essere bello essere amici del tuo ex-strizza....

Anonimo ha detto...

Sogni incrociati, premonitori. Una volta sognai una vicenda che era capitata a lui i primi anni che esercitava la professione. Pensieri paralleli, strane coincidenze. Lui parlava di comunicazioni inconsce facili a verificarsi in analisi, ma era il primo a stupirsene. Sì, è bello essere amici dell'ex strizza, soprattutto se si scopre che dietro al professionista c'è una persona di valore e molto sfaccettata, di cui nell'ambiente protetto e particolare della terapia potevo solo intuire l'esistenza.E poi ora, finalmente, posso farmi anche io un po' i fatti suoi :-)