sabato 18 ottobre 2008

Bestemmie e parolacce assortite

Stamattina è venuta a trovarmi Fabia e mi ha portato una torta di yoghurt e mirtilli fatta da lei. Quasi quasi mi opero più spesso, tutti mi fanno visita, mi rendono omaggio e portano doni… Fabia è una gatta certosina, danzatrice del ventre per hobby (col nome d’arte di Aysel) e proprietaria di una latteria al Lago Trasimeno, che ha chiamato “Va’ a mugne la billa”. Trattasi di rozza espressione del dialetto locale che letteralmente può tradursi con “Vai a mungere la tacchina”, attività che a prima vista potrebbe apparire, come dire?… di difficile realizzazione, ma che equivale a mandare qualcuno a cagare o affanculo, a seconda del contesto.
Oggi mi sento fine, insomma.
Ci siamo raccontate un po’ di aneddoti della nostra gioventù e, a proposito di raffinatezza, mi ha narrato che quando era adolescente veniva a scuola con il treno. Una mattina lei e un’altra sua compagna stavano ripassando la lezione di storia romana e ripetevano la vita degli imperatori del III secolo d.C. Ad una domanda della sua compagna (credo le avesse chiesto quale fosse l’imperatore che aveva organizzato la tetrarchia), Fabia rispose con voce squillante: “Diocleziano!” Sfortuna volle che in quel momento passasse per il corridoio un controllore che era un elemento di spicco della locale “Lega contro la Bestemmia” (e che doveva essere anche un tantinellino ignorante), il quale si sentì offeso ed oltraggiato nei suoi fervidi sentimenti religiosi dall’esclamazione di Fabia; con un urlo disumano l’agguantò, la lanciò fuori dal portellone del treno e le tirò dietro lo zainetto, ululando: “Piantatela di bestemmiare, porcod…” Il treno ripartì e Fabia si trovò sul marciapiedi della stazioncina di Ellera, acciaccata, allibita e infreddolita. E quando riuscì ad arrivare a scuola e narrò la storia al vice-preside, nessuno le credette.
Il dolce che mi aveva portato era molto buono e mi ha spiegato che lo fa così:

Prende un etto e mezzo di biscotti secchi e li tritura finemente (quindi non bestemmiando);
prende 70 grammi di burro e lo mischia ai biscotti triturati;
distribuisce tutta la pappa in una teglia che mette al fresco nel frigo;
prende due uova, separa gli albumi dai tuorli, versa 90 grammi di zucchero nei tuorli e li batte fino a farli diventare una spuma;
monta a neve gli albumi e li mescola con 300 grammi di yoghurt ;
versa il tutto nella teglia, sopra il misto di biscotti e burro, e lascia in frigo per tre ore;
prende 250 grammi di mirtilli (od altri frutti di bosco a piacere), metà li frulla e metà li lascia interi, e ci decora la torta.


7 commenti:

lucy ha detto...

se la risposta fosse stata diodoro avrebbe applaudito? e dioneo?

lucy ha detto...

approposito: come stai? tudo bem?

BC. Bruno Carioli ha detto...

Auguroni.
Ha,ha,ha,ha.

Susanna ha detto...

Finora tutto bene...

Anonimo ha detto...

Apostroferò il prossimo che mi infastidisce così: "certo che sei proprio cleziano!". Poi ti dico cosa succede.
La torta sembra molto slurp...

Susanna ha detto...

Slurp di sicuro, ancorché magari non proprio dietetica... E tu pensa che la ricetta originale prevedeva panna e ricotta, e Fabia le ha sostituite con lo yoghurt!

Gaja Cenciarelli ha detto...

tu dimmi cosa c'è di NON dietetico che non sia ANCHE BUONISSIMOOOOOOO!!!

strasbav!

baci da cleziana.:-D