martedì 14 ottobre 2008

Arturo il ragioniere è ammalato

E’ brutto mettere la parola fine ad una vicenda. L’anno scorso ho dovuto dire addio a mia sorella Iris ed alla vecchia Chicca, non passerà molto tempo che dovrò dire addio anche ad Arturo il ragioniere.
E mi dispiace doppiamente perché non posso definirlo un gatto fortunato. Un paio d’anni fa fu salvato dai maltrattamenti di alcuni bambini ed adottato da una famiglia, che l’anno dopo lo sfrattò; lui venne a vivere al piano terra, la Mamma gli offrì un riparo e del cibo. Non si allontanava mai troppo, Arturo; stava sempre nel quartiere, rientrava la sera e usciva la mattina presto. La famiglia con cui viveva prima gli lasciava cibo e acqua, ma lui preferiva stare con noi. Qualche giorno fa ha cominciato a star male: piangeva, non mangiava e non beveva, non andava nemmeno al bagno, anche se ci provava e la cosa gli procurava dolore. Cistite, ha diagnosticato la Mamma, e lo abbiamo accompagnato dal veterinario – la stessa dalla quale mercoledì mi opererò. Analisi del sangue, dell’urina, una flebo di fisiologica; Arturo è rimasto nell’ambulatorio, con la flebo nella zampa e avvolto in una copertina. Qualche ora dopo, la telefonata: Arturo forse ha l’insufficienza renale cronica, che già di per sé è una malattia letale, anche se a lungo termine; ma ce l’ha perché ha la FIV, meglio conosciuta come l’AIDS felino.
E’ una patologia che non viene tanto in seguito a rapporti sessuali, ma mediante scambio di sangue, ovvero con i morsi. Arturo ha di certo lottato con qualche gatto affetto da FIV e, non essendo immune, si è infettato. I suoi ex-familiari lo avevano sì vaccinato, ma gli avevano fatto solo il vaccino trivalente; che, ad un gatto che sta fuori per la maggior parte del tempo, non è sufficiente.
Quale sarà la sorte di Arturo il ragioniere? Non lo so. La dottoressa ha detto che non vivrà a lungo, forse un anno, non molto di più, se curato ed accudito amorevolmente. Bisognerà però trovare qualcuno che lo faccia. La Mamma non può ospitarlo in casa, perché infetterebbe anche me, Martino, Edoardo e Charlie; al massimo può tenerlo in garage, ma il posto non è molto adeguato per un animale ammalato… I suoi ex-familiari non si sono neppure informati della sua salute (e sì che la Mamma glielo aveva detto, che il gatto era malato e che lo portava dal dottore!); è pertanto escluso che vogliano occuparsene loro…
Sono molto avvilita…

7 commenti:

Gaja Cenciarelli ha detto...

mi viene da piangere...
cosa succederà al povero coccolo?
cosa?
questa brutta notizia non ci voleva proprio...

sono proprio tanto, tanto triste...

Anonimo ha detto...

Mi dispiace tantissimissimo, conosco un sito che si occupa di aiutare i gatti in difficoltà, www.micimiao.it, non so cos'altro poterti consigliare. C'è un forum di appassionati e una bacheca di annunci.
Un grattino al ragioniere..

Anonimo ha detto...

Il mio l'avevano dato per spacciato, una settimana di vita al massimo. L'ho tenuto in casa e ha vissuto ancora due anni, non sembrava nemmeno malato, se n'è andato nel giro di due giorni, in modo dolcissimo, in seguito a un peggioramento repentino. E' stato così bello vederlo andare avanti e vivere bene grazie alle nostre cure e all'amore... ecco, lo sapevo, mi sto commuovendo, non vedo più il monitor... Beh, insomma, quello che ti volevo dire è di accoglierlo in casa se trovi il modo(leggendo la storia dubito che troverai qualcun altro diposto a farlo), sei certa che sia un problema per gli altri gatti? a meno che non si prendano a morsi a me avevano detto che il rischio di contagio è inesistente, l'importante è che sia castrato così se ne sta tranquillo.

Susanna ha detto...

Arturo vi ringrazia tutte per le vostre buone parole. Ora sta meglio, chiuso nel garage, magari si annoia un po'... La Mamma gli fa gli antibiotici e le vitamine, gli ha sistemato coperte calde, cibo, acqua e qualche gioco. Viene cibato con Renal e KD. E' stata sconsigliata nel modo più assoluto d'introdurlo in casa: il rischio di contagio non è elevatissimo, ma probabile, visto che noi siamo alquanto ringhiosi e maneschi (specie io e Charlie...).
Per ora andiamo così; poi, si vedrà...
Un bacio a tutte
susanna

Anonimo ha detto...

Caspita sì, se sono ringhiosi e rissosi il rischio di contagio c'è eccome. Per fortuna c'è la mamma che se ne prende cura, è l'atteggiamento giusto: si fa, poi si vedrà. Brava mamma, un abbraccio di incoraggiamento.

Anonimo ha detto...

Oh povero rag.Arturo...Già non ha avuto una vita facile, meno male che almeno ha trovato voi.

Anonimo ha detto...

Povero Arturo. Anche io amo i gatti, qualcuno se va ogni tanto, ed è sempre una stretta al cuore.