sabato 25 ottobre 2008

Festa di compleanno

Non avevo mai visto il Museo archeologico di Perugia (marcia vergogna a me): ieri pomeriggio mi ci ha condotta mia cugina Margot, appositamente arrivata in treno dalla capitale per portarmi un regalo di compleanno. Piacevole giornata, invero: Margot ed io abbiamo visitato il Museo (che lei conosceva e io no, naturlich), poi siamo andati a fare acquisti da Antonietta che gestisce, lì di fronte, un negozio di carinerie assortite nomato Wabi, quindi aperitivo da Enonè, pregiata vineria lì a fianco. Per me sarebbe anche bastato; Margot ha però insistito per recarsi in una località dove, diceva, aveva aperto un negozio di cibo per animali all’avanguardia (il cibo, non gli animali).
Avrete senz’altro capito che non c’era nessun negozio né tampoco alcun animale all’avanguardia, ma solo animali arretrati e tradizionalisti. Almasilvia Deogratias (la gatta selvatica che gestisce un’azienda di prodotti biologici) aveva messo a disposizione la casa e la cucina e i miei amici avevano organizzato una mega-festa di compleanno.

Vicino allo stagno Maddalena, addobbato per l’occasione in maniera da risultare meno cupo (e da somigliare ad una parte del giardino della Reggia di Caserta) erano state allestite lunghe tavolate con vassoi colmi di ogni ben di Dio; un barcone dipinto, con candele accese a poppa e a prua e con dei suonatori a bordo solcava lo stagno suonando melodie balcaniche (Ibadeth, manco a dirlo!... non ho voluto approfondire però il testo delle canzoni, per tema di scoprire nenie sanguinarie e mortali); parecchie torce erano state disposte sulle rive dello stagno e intorno ai tavoli. Almasilvia, la visoncina Lucy K.K., Fabia e Srikant il pitone avevano lavorato tutto il pomeriggio per preparare il buffet. Otocioni e Licaoni, uniti per l’occasione, avevano preparato l’intrattenimento musicale. Maysa la lince e le sue Ametiste del Nilo avevano studiato un’elaborata coreografia di danza del ventre con il doppio velo. Michelangelo Storace detto Er Pantegana, il ratto della Sabina, aveva preparato gioielli in ferro battuto da offrire a tutte le gentili signore. La Contessa amica di Edoardo ha fornito pregiato vino delle sue vigne; l’Angiolina e le figliole hanno preparato un’eccellente ribollita. Asiak ha preparato per tutti dei delicatissimi top in seta cangiante, dall’azzurro al verde mare. A sorpresa è stata rintracciata ed è arrivata Alibech Estalère, un’altra visoncina dello sciagurato branchetto di Civitella Plestina, suonatrice di flauto, che si è esibita suonando melodie del folklore canadese. Madama Grazia, della Food Farm di Pila, ha fornito eccellenti salumi. Il contributo di Charlie consisteva nell'aggirarsi urlando “Ahò!”, fino a che mia sorella Megalo non gli ha calato una padellata sulla zucca, al che lui si è calmato. Mio fratello Martino, il rabbino, e Arturo il ragioniere erano stati incaricati di presiedere ai giochi di società. Hanno organizzato, dopo cena, una memorabile partita a calcio… però hanno fornito a ciascuno dei giocatori un pallone, giacché, ha detto il rabbino, non gli pareva educativo un gioco in cui tutti si spintonano e si massacrano i malleoli per il possesso di una sola palla (che poi, peraltro, appena conquistata viene presa a calci... sciagurato esempio di disprezzo per i beni appena acquistati... e gettata subito nella porta avversaria).
Il Bimbo e la Bimba aiutavano a servire ai tavoli. Maddy Mc Snow, la mia amica pinscher titolare della cattedra di Storia Indoeuropea, ha declamato un’antica poesia in lingua indoeuropea, molto bella, anche se non chiarissima in taluni suoi passaggi. Ramon Llull Costa i Llobera, il pondenco ibicenco consorte di Maysa, essendo un dj faceva il dj - manco a dirlo. Aveva però portato una botte di frìgola, un simpatico liquore dorato di Ibiza, che è sparito subito nelle gole voraci dei convitati. Annibale Bellassai detto Scubidù discuteva con la psichiatra di Asiak, Angelica Pasqui-Copanello (spero vivamente non parlassero di lei) e con Lirishta Damis, la soriana albanese che aveva una volta fatto parte delle Ametiste del Nilo. Forse la stava psicanalizzando al volo.
Il concerto tenuto da Otocioni e Licaoni nella barca sullo stagno è stato suggestivo… se si eccettua il fatto che non avevano avuto molto tempo per provare i pezzi ed erano, quindi, un pochetto fuori sincrono. Spettacolare anche la danza col doppio velo delle gatte bellydancer… ancorché con un piccolo fuori programma (debitamente registrato dalla telecamera del lupo giornalista e del fotografo ferrarese): la caduta di Kirti Mrinal nello stagno ed il conseguente salvataggio da parte di Aristogìtone il licaone (che, quando è emerso dall’acqua reggendo Kirti per la collottola sembrava il Kraken, il mostro degli abissi). Siccome la sbronza colossale non bastava, la serata è terminata con lo sballo collettivo offerto da Almasilvia: pregevole marijuana biologica coltivata nelle sue serre! La Contessa, fatta come una pigna, ha indossato il costume da danzatrice di Maysa (che le stava pure un po’ stretto) ed ha ballato sul tavolo uno sgangherato ed applauditissimo flamenco rock.
Alla fine, quando tutti erano distesi sui tavoli o sotto i medesimi, con la luce delle candele che andava smorzandosi, la visoncina nera Alibech ha suonato una nenia con il flauto, mentre il pondenco ibicenco cantava una canzone d’amore in lingua catalana. Mi auguro fosse dedicata a Maysa...

Ella no veu que m’és fatal
el meu destret, la meva espera;
ella no sap que sóc malalt
d’una mirada venturera;
ella no es tem que el seu fulgor
se m’ha emportat la llum del dia.
Oh, plany sonor, oh, ma clamor
de poesia!,
troba qui m’és causa d’amor
i d’agonia.

La veig només confosament,
Un llibre als dits o bé una rosa ;
no hi ha mirada més ardent
que el pobre somni que no gosa;
la seva dolça llunyania
tant he besat que em ve llangor.
Oh, plany sonor, oh, ma clamor
de poesia!,
troba qui m’és causa d’amor
i d’agonia.

Vés sense dir qui t’avià,
mai non conegui qui l’ha amada ;
si un caminet en davallar
vers mi vingués enamorada,
premi dolcìssim d’un enyor,
jo sé ben cert que en moriria.
Oh, plany sonor, oh, ma clamor
de poesia!,
troba qui m’és causa d’amor
i d’agonia.

7 commenti:

Gaja Cenciarelli ha detto...

A-HA!
ora capisco perché margot è tornata a casa che sbarellava... s'è fumata 'sto mondo e quell'altro! e poi diceva a me: MAMMA ATTENTA QUANDO VAI AD AMSTERDAM!
hai capito, sta disgraziata!

comunque che festa, ragazzi! licaoni e otocioni insieme! le gatte e la danza del ventre!
uff, ma possibile che le cose più divertenti siano sempre e solo riservate agli animali?
e noi?

comunque auguri di nuovo, susanna!

p.s. per asiak: il top di margot era SENSAZIONALE!

Anonimo ha detto...

Queste sono feste come si deve! Brava Susanna che hai festeggiato in grande stile, e auguri ancora.

Susanna ha detto...

Grazie, care amiche!

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny