Già una volta, qualche mese fa, ho parlato delle pulsioni, le energie che ti spingono a fare la tale o la talaltra cosa. Sosteneva il dottor Freud che molte pulsioni sono inaccettabili per noi, ci provocano ansia, e allora ricorriamo a delle strategie che dovrebbero contenerla, i cosiddetti meccanismi di difesa. Fin qui, niente di male: dobbiamo pur campare in relativa pace. Se non che anche tra i meccanismi di difesa c’è una graduatoria, peggio che nei concorsi pubblici. Alcune difese sono più mature, come l’umorismo; altre decisamente immature. Una difesa discretamente immatura è la proiezione.
Anni fa, nel condominio dove abito, c’era una vicina – ora trasferitasi – che ogni volta che mi vedeva impallidiva ed indietreggiava. (Mio fratello Edoardo, che è, come noto, malevolente, asserisce che anche lui tenderebbe a far così, al mio apparire… ma lui, si sa, è acrimonioso). La Mamma la derideva, fra sé e sé, ma ci ha poco da fare la spiritosa: lei suda freddo quando vede gli insetti… Questa manifestazione chiamasi fobia e si giova largamente della proiezione, in quanto sposta la percezione del pericolo da un moto interno ad un oggetto esterno (in questo caso, un animale). E’ spesso inutile, se provate terrore per un animale, che scaviate con la ruspa nei ricordi infantili per trovarvi una scena orrifica in cui venite brutalmente assaltati da un micetto, da una pantegana o da una scolopendra. Molte volte tale choc infantile non esiste: l’animale in questione viene caricato di tutte le sensazioni negative che, in realtà, vengono da dentro di voi. Da cosa? Io non ne ho idea, lo sapete voi quali sono le pulsioni che vi danno fastidio…
Anni fa, nel condominio dove abito, c’era una vicina – ora trasferitasi – che ogni volta che mi vedeva impallidiva ed indietreggiava. (Mio fratello Edoardo, che è, come noto, malevolente, asserisce che anche lui tenderebbe a far così, al mio apparire… ma lui, si sa, è acrimonioso). La Mamma la derideva, fra sé e sé, ma ci ha poco da fare la spiritosa: lei suda freddo quando vede gli insetti… Questa manifestazione chiamasi fobia e si giova largamente della proiezione, in quanto sposta la percezione del pericolo da un moto interno ad un oggetto esterno (in questo caso, un animale). E’ spesso inutile, se provate terrore per un animale, che scaviate con la ruspa nei ricordi infantili per trovarvi una scena orrifica in cui venite brutalmente assaltati da un micetto, da una pantegana o da una scolopendra. Molte volte tale choc infantile non esiste: l’animale in questione viene caricato di tutte le sensazioni negative che, in realtà, vengono da dentro di voi. Da cosa? Io non ne ho idea, lo sapete voi quali sono le pulsioni che vi danno fastidio…
Facciamo un altro esempio. Siete spesso soggetti a tremendi mal di capo, ma gli esami effettuati dicono che la vostra capoccia sta benone. Il dottore ipotizza che la causa delle vostre cefalee sia psicosomatica, ma voi lo ignorate signorilmente e procedete, imperterriti, a cercare un medico che finalmente scopra la causa organica del vostro dolore. Magari la causa organica non c’è: voi avete qualche forte motivo di tensione, ma vi rifiutate di riconoscerne l’origine affettiva e ve la prendete con la vostra povera zucca. Perché è più facile dire che in voi c’è qualcosa che non funziona a livello organico che ammettere che avete qualche motivo di sofferenza psichica, che magari è doloroso e scioccante andare a cercare.
Terzo esempio. Siete convinti di essere onesti, affidabili, sinceri, competentissimi, e pensate che tutti gli altri siano sciatti, falsi e traditori, ce l’abbiano con voi e tramino perennemente per provocarvi dei malestri. Lasciando da parte il fatto che nella maggior parte dei casi agli altri di voi non gliene può fregar di meno, anche qui troviamo la proiezione: localizzare fuori di sé qualcosa che si rifiuta di riconoscere come proprio. Il pericolo non viene da dentro di voi, ma è fuori. Non siete voi ad essere sciatti, cialtroni e malevoli, ma sono gli altri che ce l’hanno con voi. Per sopravvivere bisogna scindere la cattiveria e la bontà che sono in ognuno di noi e attribuire a noi tutta la bontà e a qualcuno che sta fuori tutta la cattiveria… e vai con la superstizione. E’ perché era venerdì 17 che mi è successo di tutto e ho fatto un gran casino, mica perché sia un cialtrone io. E’ perché sono del segno dei Gemelli che arrivo sempre in ritardo, mica perché sono una maleducata coi controsterzi.
O con la mania di persecuzione. Sono gli altri che mi odiano, mica io che li odio.
Ma questo che ho detto non potrebbe valere anche per il razzismo e la xenofobia?… Proiettiamo sugli stranieri la malevolenza che siamo noi ad avere verso di loro; attribuiamo a loro mali che in realtà sono nostri, della nostra società…
…. ma non dico niente di originale, credo, no?
3 commenti:
Allora io sono ragionevolmente matura, visto che spesso (ma non sempre...) mi salvo con l'umorismo.
No, non dici niente di originale.
Un saluto
@Alianorah: direi di sì...
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