domenica 5 ottobre 2008

Ora di religione

Maysa la lince, come forse ricorderete, è analista per professione e danzatrice del ventre per hobby. Il suo gruppo, Le Ametiste del Nilo, non si è formato dal nulla come i creazionisti affabulano sia stato creato l’universo, ma per scissioni ed approssimazioni successive; per evoluzione, insomma, così come gli evoluzionisti sostengono si sia formato l’universo. Maysa ha imparato a danzare con la grande Jalila, poi ha lasciato la scuola di Jalila a causa del trasloco in un altro quartiere e si è aggregata ad un gruppo che faceva Tribal Dance, Le perle di Iside. La formazione si è disfatta a causa di furiosi litigi fra le ballerine e Maysa si è dedicata allora al Teatro-Danza; dopo qualche tempo ha fondato Le Ametiste del Nilo, in cui ha raccolto varie danzatrici provenienti da altre formazioni. Non tutte sono rimaste nel gruppo: qualcuna va e qualcuna viene, come succede dappertutto. Una di quelle che è andata è Lirishta Damis, una soriana albanese, sulla quale tutte si sono sempre poste un mucchio di domande: in primis che cosa ci sia venuta a fare in un gruppo che fa danza del ventre. Nel breve periodo in cui ha fatto parte delle Ametiste non capiva mai un accidente delle spiegazioni che le davano sui vari passi. Non sapeva fare il serpente perché bisognava ondeggiare il bacino prima avanti poi indietro e lei diceva che le facevano male le vertebre lombari. Si rifiutava di fare i triangoli perché le sembravano volgari (in effetti un pochino lo sono…). Non aveva mai voluto procurarsi un costume da danzatrice, il che è di solito una delle cose più divertenti della danza del ventre; si era limitata all’acquisto di un cinturone con le medagliette e un velo. Aveva chiarito che non avrebbe mai partecipato ad uno spettacolo, perché voleva solo imparare i passi. Era andata, alfine, in crisi quando il gruppo aveva deciso di fare un’improvvisazione. Maysa un po’ aveva insistito, ma si era in seguito resa conto che la cosa terrorizzava Lirishta e non poco. Con le luci basse nel teatrino, una scenografia con archi, palme, drappeggi e una luna argentata che pendeva sopra il palcoscenico (fatta di carta d’alluminio, of course), le danzatrici si erano lasciate andare alla melodia di “Cleopatra in New York” ed avevano improvvisato liberamente volteggiando sul pavimento d’assi. Lirishta Damis era rimasta in un angolo, seduta ed immusonita. Maysa si era incavolata come un treno, e io ho tentato di spiegarle che un’improvvisazione non è una cosa così banale. E’ un po’ come fare una terapia psicanalitica ed essere in grado di fare libere associazioni, ovvero dire tutto ciò che ti passa per la testa. Non tutti sono in grado di farlo; molti vanno in crisi se proponi loro una cosa del genere, si rifiutano perché si bloccano, si sentono scemi, temono di regredire, hanno paura che il loro IO si disintegri, pensano di perdere in confini fra la salute e la follia, tra sé e gli altri…
Mica è dallo psicanalista, quella scema” ha ringhiato Maysa. “Di che ha paura, di cascare in mille pezzi sotto i riflettori e di rotolare sul palcoscenico?”
Qualcosa del genere” le ho risposto io. “Ha paura di entrare in contatto con la parte più irrazionale di sé. Ha paura di capire ciò che veramente le piace. La maggior parte della gente ne rifugge. Hai visto che ha dei problemi anche a fare i movimenti che richiedano il concorso del bacino?”
Del culo!” ha tradotto Maysa, delicata.
Evidentemente non va d’accordo con la sua parte più vicina alla sessualità” ho concluso io. Maysa ha sbuffato. “Sì, ha litigato col culo, va bene!”
Ha litigato col culo” l’ho scimmiottata io “Certo che ci hai una finezza di pensiero, tu…”
Senti, io non ho mai visto un gatto che ci ha problemi sessuali” ha concluso lei. “Caso mai il contrario. Si vede che questa, a furia di frequentare gli umani, ha preso tutti i vizi che ci hanno loro…”
So che frequenta molto la parrocchia” ha interloquito Kirti Mrinal, la gattaccia bengalese. “Va all’oratorio che sta vicino al mio negozio”
Eccola!!!” ha ringhiato Maysa. “E ti pareva!”
“L’altra sera sono passata da lei per portarle del riso basmati e stava seguendo la lettura della Bibbia su RAI Uno” ha continuato Kirti
La lettura di COSA?”
“Su RAI Uno, dalle sette in poi, credo che facciano la lettura integrale della Bibbia…”
“Uuuuuuuuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” ha ululato Maysa, inferocita, facendoci schizzare a tutti gli angoli del teatro. “La lettura integrale della Bibbia con i soldi nostri?!?!?….. E io devo pagare il canone per finanziare la lettura integrale della Bibbia? Ma stiamo dando i numeri?”
Mi par di capire che oggi ti senti musulmana” ha azzardato Maria Grata.
Oggi non mi sento un cazzo di niente” ha abbaiato Maysa, compita. “Mi stanno pure bene i programmi dedicati alle varie religioni, che magari durano una mezz’oretta. Ma la lettura integrale della Bibbia? ma in una TV di Stato?...… ma andassero tutti affanculo, io non pago più il canone, non pago…”
Così non puoi sentire nemmeno la radio” ho puntualizzato io. “E ti vengono a sigillare la televisione
Poco male, con tutte le castronerie che trasmettono non penso che sarà una gran perdita” ha detto Maysa, più calma. Poi ha aggiunto: “A proposito di musulmani… scusate, ma… Lirishta non è musulmana?”
Ci siamo guardate stranite, poi Kirti ha detto: “Sì, è vero… mi pare che Lirishta è musulmana, me lo disse tempo fa”
“E che cazzo ascolta la Bibbia, allora?”
ha voluto sapere Maysa, educata.
Effettivamente la cosa ci ha lasciato tutte un po’ perplesse, poi Kirti ha detto, meditabonda: “Non so… magari s'interessa di religioni comparate.... però due anni fa, quando ancora andava a scuola, una volta mi ha detto che i compagni la trattavano male…”
“Perché? Perché era musulmana!”
“Sì, una volta dice l’hanno immobilizzata e le han fatto mangiare un panino al prosciutto… e lei ha vomitato nel corridoio…”
“O Madonna
” ha detto Fabia, inorridita. Maria Grata ha detto, mostrando i polsi incrociati: “Sì, maltrattatemi, immobilizzate anche me, fatemelo mangiare anche a me un panino al prosciutto, che io non vomito di sicuro!”
“Non fare la scema, Maria Grata
” l’ha rimbeccata Maysa.
Ma poveretta” ha detto piano Almasilvia.
E allora fa finta di essere cattolica per non farsi prendere in giro? Non ho capito…”
“Può darsi. Non sa difendersi, è chiaro. Forse preferisce allearsi col nemico…”
“Sì, ma la Bibbia integrale in TV, no, eh!”
ha ululato di nuovo Maysa, di nuovo inviperita. “Coi soldi nostri! Ma facciamo lo sciopero in massa, non paghiamo più il canone nessuno!!!!”
“Sarebbe da fare
” ha brontolato Almasilvia, raccogliendo i suoi costumi di scena.
Così può darsi che dopo Lirishta impara a fare le improvvisazioni” ha concluso Maria Grata, con uno dei salti logici che di solito lasciano gli altri stronati e sconvolti.


Com’ è andata a finire? Che Lirishta Damis non solo non ha imparato a fare le improvvisazioni, ma che non è più nemmeno venuta a danza – anche se va a vedere le Ametiste, quando si esibiscono – e che noi staremo a vedere come si strutturerà effettivamente il progetto della lettura della Bibbia in TV…

2 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Ciao, passo per un saluto e per invitarti a leggere l’ultimo mio post ed a diffondere l’iniziativa. Ora più che mai bisogna fare “rete”…

A presto ;)

Susanna ha detto...

Fatto!
susanna