Stavolta, per tendere un agguato alla misteriosa entità che infestava l’abitazione del ragionier Arturo, ci si è messo anche Srikant il pitone. Alla peggio se la sarebbe mangiata, ha concluso, serafico e sanguinario, il lupo Flavio Aufidio Crispino. Srikant lo ha guardato un po’ stranamente, ma non ha replicato e si è arrotolato nella cesta del soriano nel vano tentativo di farsi passare per lui. Si è anche provato a miagolare, ma lo abbiamo pregato di soprassedere. Il lupo e il fotografo ferrarese si erano inerpicati sull’armadio con tutta l’attrezzatura da scoop; la Bimba si era infilata coi piedi in un vaso da fiori, tentando di spacciarsi per un ficus beniamina. (“Un ficus malefica, se del caso” ha acideggiato il lupo). Io mi ero cacciata dietro una pila di testi di matematica finanziaria ed attuariale. Arturo stava nella cesta, acquattato dietro il pitone. Lo Zio Panda non c’era perché da qualche giorno è costipato.
A un certo punto, un suono ha cominciato ad emergere dal silenzio della calda notte d’ottobre; un canto sinistro e raccapricciante, eco d’epoche ormai remote, che sembrava arrivare come un ricordo seppellito nei millenni ed evocante l’alba della civiltà… Nella sottile striscia di luce lunare si è stagliata una figura sesquipedale che sembrava danzare al ritmo di quella nenia primigenia. “Srikant! Mangialo!” ha ululato Arturo, terrorizzato. Il lampo del flash del fotografo ha illuminato per un attimo l’antro notturno e un urlo di delusione è uscito dalle gole dei presenti.
Un micio, un gattino di due mesi era la misteriosa Creatura che da qualche settimana veniva a fregare i croccantini di Arturo. “Eccolo, eccolo, il Mostro!” ha urlato Arturo, e noi tutti in coro: “Ma vai a cagare!!!”
Mentre il micino giocava con il pitone (che mi ha poi confessato di essere vegetariano), il fotografo riprendeva la Bimba che, dall’interno del vaso di terracotta, servendosi di uno strumento mai udito da orecchio umano, seguitava a suonare la straziante melodia che ci aveva gelato il sangue nelle vene. Una buccina, era una buccina romana… dopo ci ha spiegato che a scuola stanno preparando un progetto sugli strumenti dell’antichità, con i quali alla fine dell’anno si esibiranno in un concerto che, prevedo darà il colpo finale allo scioglimento dei ghiacciai dell’Artico….
Perché "Il diario di Susanna"? Ibadeth è una fascinosa ramarra albanese, che ha ereditato il blog dalla sua migliore amica, la gatta Susanna, mancata all'inizio del 2010. Ibadeth è immigrata dall'Albania, approdata in Italia via gommone. Suona il violino in un complesso di liscio (i "Licaoni") ed è sposata con il suricate Tarquinius. Ha molti amici, tra cui una gatta che gestisce un sito curioso: http://umbriacuriosa.altervista.org/
lunedì 13 ottobre 2008
Poltergeist, scemoniache presenze - La conclusione
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6 commenti:
Oh meno male che è finita bene..
Senti, già che mancano pochi giorni, in bocca al lups!
Besos
Crepi il lupo!!!
ma questo cuccioletto lo avete adottato voi o è già di qualcun altro? che bello che è...
sì, in bocca al lupo susannuccia mia.
ti penserò.
(anche se la notizia che mi hai dato del ragioniere mi fa stare davvero male: cosa ne sarà del povero coccolo?).
:*
@Gaja: ringraziando il Signore, la Creatura (che fra l'altro era affettuosissimo e giocherellone) è stata adottata da una famiglia che abita vicino e ieri è partita... se doveva fare il bis di Arturo stavamo freschi...
tesora, te lo scrivo qui: IN BOCCA AL LUPO per oggi, e crepi il cacciatore. io sto per partire, torno domenica sera, SO che avrò buone notizie! ;))
ti voglio bene susannuccia mia! :*
(comunque QUELLO che vi ha portato il vino alle visciole ha tutti i miei recapiti!;)))
un bacio felinissimo!=^..^=
Crepino tutti i cacciatori fra atroci spasimi! (No, non esageriamo, peace and love, love and peace, gli pigliasse solo un attacco di dissenteria che li porti vicini alla disidratazione, ma non muoiano)!
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