giovedì 2 ottobre 2008

Poltergeist: scemoniache presenze

Come ben sapete, è già da molto tempo che il governo e la stampa stanno insufflando nella mente dei cittadini che la bieca criminalità, in special modo rumena, stia scorrazzando indisturbata per i pacifici borghi italiani taglieggiando, terrorizzando, derubando, sgozzando, violentando ed occasionalmente inculando la brava gente di stirpe italica, fra l’indifferenza – quando non la connivenza – delle giunte di sinistra e le coraggiose prese di posizione di quelle di destra. Deve ancora decidere, il governo, se la maggior causa di degrado del bel Paese siano i pubblici dipendenti o i lavavetri rumeni, ma in ogni caso sta ammirevolmente predisponendo le proprie contromisure, come è possibile evincere dai recenti fatti di cronaca che vedono ardimentosi giovini protagonisti di pestaggi a danno di extra-comunitari di varia origine. E’ nella scia di questo clima da notte dei cristalli che l’altro giorno ho ricevuto la visita del mio vicino di casa, il ragionier Arturo, che mi chiedeva se potessi per caso prescrivergli un blando tranquillante per affrontare il suo disturbo acuto da stress. Dopo avergli chiarito che, anche quando - e se - sarò laureata, farò la psicologa e non potrò quindi prescrivergli manco la magnesia bisurata, l’ho spinto a confidarsi. Il tapino mi ha riferito che ha trovato, nella sua dimora, tracce del passaggio di uno o più misteriosi intrusi e mi ha descritto le orme immense, il verso che non ha nulla di felino (un misto tra il ruggito del ghepardo e il rimbombo dei carri in corsa su una strada lastricata), la sagoma nera ed enorme scorta di sfuggita al chiarore lunare una sera in cui aveva finto di uscire per meglio sorprendere la Creatura. Mentre io canticchiavo fra me Moonlight shadow, Arturo mi esponeva i suoi sospetti che i misteriosi visitatori notturni fossero dei rom. E dalli coi rom, gli ho sbuffato io, sarà la Bimba che vuol farti qualche scherzo dei suoi. L’altro giorno, in gita scolastica a Bomarzo per visitare il Parco dei Mostri (in cui, a mio parere, si sarebbe facilmente mimetizzata), ha aizzato i compagni contro l’autista del pullmann, l’hanno legato e imbavagliato, lei si è messa al posto di guida e ha virato per Mirabilandia. No, il ragioniere ha negato che fosse la Bimba, giacché ella era con lui quando ha organizzato l’agguato per scoprire il volto della Creatura. Io allora gli ho suggerito di farsi aiutare dallo Zio Panda, che essendo altro due metri e venticinque e largo quasi altrettanto, avrebbe potuto agevolmente sopraffare la Creatura, ancorché essa fosse di dimensioni sansonesche.
So che hanno organizzato l’agguato per stanotte. Il manipolo è composto da Arturo, dallo Zio Panda e dalla Bimba, con l'ausilio del lupo giornalista Flavio Aufidio Crispino, speranzoso nello scoop, con cui hanno preso accordi per trovarsi, stanotte alla una, nella magione del ragioniere insieme ad un cameraman della RAI3 che riprenda la cattura di uno o più pericolosi criminali di etnia probabilmente romena.
O anche marocchina, non è chiaro.
Tanto per me sono tutti negri, diceva mia zia Marta, Dio la riposi.

6 commenti:

lucy ha detto...

potrebbe trattarsi di un topone di fogna, il luogo da cui certe pantegane in camicia nera hanno soggiornato a lungo e dal quale tentano ripetutamente di uscire. da cui il famoso motto fascisti carogne tornate nelle fogne. che telefoni alla disinfestazione: sempre che non rispondano al ragionevole ragioniere che contro le pantegane rumene non ci sono attualmente bocconi abbastanza avvelenati.

Gaja Cenciarelli ha detto...

be', certo, al buio tutti i gatti sono bigi, come recita l'adagio...
ma chissà chi sarà quast'intruso... ci aggiorni domani?
e secondo te perché edoardo, martino e charlie non vogliono dare una mano ad arturo?
io, nel frattempo, riascolto "the last that ever she saw him, carried away by a moonlight shadow..."
pensa un po', ritrovare mike oldfield quando meno te lo aspetti...

Pellescura ha detto...

Che vicini strambi:-)
Simpatico racconto

Marco Marsilli ha detto...

Dopo 1 anno che mio figlio va' tranquillamente all'oratorio a piedi, una mia vicina di casa (Conlecosechesisentonoingiro) con figlio equivalente si è convinta a mandare anche il suo a piedi alla messa domenicale.
Ha voluto discutere con me ed altri di quale fosse il percorso più sicuro (800m) ed io le ho spiegato che mio figlio passa da un quartiere di tranquille villette dove il traffico automobilistico è molto limitato (dunque una sicurezza in più).
Mi ha risposto che preferirebbe che suo figlio costeggiasse la via più trafficata, in quanto trasmette meno un'idea di solitudine.
In tutta risposta, le ho chiesto che strada precorre lei a piedi per andare a messa la domenica.
Indovina? In 10 anni che vive nello stesso quartiere non è mai andata alla parrocchia a piedi!
E, dunque, non ha mai attraversato a piedi il quartiere delle villette.
Se si ha paura di ciò che non si conosce, come si fa a non aver paura vivendo così?

Susanna ha detto...

In dieci anni non ha mai avuto la curiosità di conoscere il suo quartiere?......
Che tristezza.....
Viviamo poco e quel poco ce lo dobbiamo avvelenare con la paura di ciò che non si conosce?
Io sono dell'idea che se qualcosa deve succedere, succede anche dentro casa, quindi tanto vale....

Gaja Cenciarelli ha detto...

hai ragione, susanna... è pazzesco quello che scrive marco della sua vicina...