Cara Susanna, ecco un sogno che ho fatto stanotte, mi sembra alquanto incomprensibile, me lo traduci?
Premetto una cosa: i sogni non sono come la stele di Rosetta, non ci vuole uno che conosca una lingua misteriosa e possa farti una traduzione magari col testo a fronte. Il miglior interprete del tuo sogno sei tu. Certo, devi essere aiutato, ma solo tu puoi sapere la tua storia, i tuoi desideri, i tuoi pensieri, le tue tentazioni più riposte…
Lacan diceva che i sogni sono un manoscritto cancellato su cui si è riscritto un altro testo; ogni tanto, fra una riga e l’altra, il testo cancellato riscappa fuori (un po’ come le scritte sui muri fatte in epoca fascista). Quello che diceva il dottor Freud del sogno è arci-noto… o no? In tutti i modi, se qualcuno lo volesse sapere ha le seguenti due possibilità:
- leggersi il libro (che non fa mai male);
- aspettare che io abbia voglia di spiegarlo. Cosa che ora non è.
Orbene: sto seguendo un seminario di Psicologia Dinamica appunto sull’interpretazione dei sogni e il professore ci ha incaricati di raccogliere quanti più sogni possibile per analizzarli a lezione. Quale luogo migliore del mio blog, mi son detta, frequentato da caterve di lettori, per farmi riferire sogni – e magari azzardare un’interpretazione? E’ vero che le interpretazioni di sogni di solito si fanno (almeno che sappia io) con le libere associazioni, per le quali è necessaria la presenza del paziente; ma transeat, ci arrangeremo. Io offrirò varie possibili decrittazioni e il paziente magari mi riscriverà per associare (= divagare liberamente dicendo tutto ciò che passa per la testa senza censure. Straparlare, insomma).
Avete dei sogni da mandarmi?
Intanto mi scrive Morgana Malimpensa, non so da dove e non so cosa faccia nella vita, per raccontarmi il sogno che riporto di seguito.
Siamo su un semicerchio di montagne digradanti verso il mare e sulla cresta delle quali ci sono delle torri. Sotto un’altura più piccola, che si vede dall’autostrada, c’è un agriturismo ed una piccola valle con grattacieli turriformi (forse costruiti per intonarsi alle torri?). Le scattiamo una foto e solo dopo che siamo venuti via dall’agriturismo capiamo che la torre era quella che vedevamo dall’agriturismo, e la stessa che avevamo fotografato tanto tempo prima. Io sono incaricata di guidare un autobus blu, benché non abbia la patente; se devo entrare nei paesini del Sud (che somigliano alle viuzze che circondano la casa della mia infanzia, nel centro storico di una città medioevale) mi faccio aiutare da baldi giovanotti locali. Andiamo in un albergo (camera simile alla nostra) e giriamo per le vie del paesino. [...]. Ci alziamo e il cielo è di un blu intenso. Io penso che rimangono solo tre giorni di vacanza, poi che mi sono rimasti ancora ben tre giorni. Alla curva, un manifesto "Vivere è bello". Io penso che non vivo. Sulle curve, ci sono auto parcheggiate; io vedo la mia Twingo tutta sporca e vorrei entrarci per suonare il pianoforte sul cruscotto, ma il Maestro X mi ferma e mi dice che è la sua. Io vorrei che mi apprezzassero per la mia guida, per come suono, per la mia cultura… Sul letto c’è uno scrigno pieno di cuori avorio e oro: le palle dell’albero di Natale?
Una cosa che dei sogni mi ha sempre sconvolto è l’indifferenza per il senso del tempo. Che tu una cosa la stia facendo, l’abbia fatta o pensi che la farai, al Sogno non importa. E’ tutto un blob. ..
Veniamo al sogno di Morgana Malimpensa.
Torri, grattacieli a forma di torre… Non occorre essere Freud per farsi venire in mente il simbolo fallico, che sovrasta la piccola valle più in basso… la vagina? La signorina Morgana ha problemi con gli uomini? Fa una foto alla torre, ma dopo capisce che l’aveva già vista e che è la stessa che aveva fotografato tanto tempo prima… Ha bandito dalla sua mente per un lungo periodo il problema sessuale? Ora invece si fa aiutare da baldi giovanotti meridionali… a far che?
L’autobus è blu, il cielo è blu. Cosa associa Morgana al blu? Questo io non posso saperlo, me lo dovrebbe dire lei. Cosa le viene in mente se si concentra sul blu?
Guida un autobus, ma non ha la patente… Sta facendo qualcosa per la quale non si sente qualificata? Ha una responsabilità troppo gravosa?
Va in vacanza, ma non ci vede molta differenza con la vita di tutti i giorni: Andiamo in un albergo (camera simile alla nostra). Tanto è vero che vede un manifesto con su scritto "Vivere è bello" e pensa che non vive. Come mai pensa questo? Sente di aver sprecato la sua vita e che sta per arrivare la fine (Io penso che rimangono solo tre giorni di vacanza)? Anche se dopo tenta un recupero d’ottimismo riflettendo che deve vedere la cosa dalla prospettiva del bicchiere mezzo pieno: non le rimangono "solo" tre giorni di vacanza, ma "ben" tre giorni.
Avverto però in tutto il sogno una certa sensazione d’inadeguatezza. Guida un autobus senza avere la patente, vuole entrare in auto (che è pure zozza) per suonare il pianoforte, ma glielo impediscono, facendole notare che sta invadendo un terreno che non è il suo, ma che appartiene a persone più qualificate (ma il Maestro X mi ferma e mi dice che la macchina è la sua). Ci resta male e vorrebbe essere apprezzata per una cosa qualsiasi.
E il pianoforte sul cruscotto? Qui si entra nel campo delle ipotesi, ci vorrebbe Morgana Malimpensa a fare delle associazioni, io non posso che suggerirle qualche riflessione. Suona, ha suonato, o avrebbe voluto suonare il pianoforte? Che ha in comune col cruscotto di un’auto... cosa? Significa avere la guida di qualcosa? Vorrebbe avere il controllo di qualcosa, ma sente che non glielo permettono?
E’ bellissima l’immagine dello scrigno pieno di cuori; ma qui bisognerebbe sapere che cosa Morgana associa a quest’immagine. Lo scrigno è un contenitore. La famiglia? La cosa sarebbe suggerita dal richiamo all’albero di Natale. Gli organi sessuali? Più probabile. Lo scrigno sarebbe l’organo femminile, i cuori avorio e oro… lo sperma? Osiamo? L’albero di Natale peraltro è un simbolo fallico…
Inadeguatezza, sia sessuale sia esistenziale, sembrerebbe suggerire questo sogno.
Non è un sogno allegro, direi. Già una che ti dice "penso che non vivo"...