Mi dicono che tre giorni fa, nella trasmissione "Lo zoo di 105", sette improvvide creaturelle, tali Mazzoli, Alisei, Noise, Wender, Gibba, Palmieri e Petosauro (mah) narravano di loro efferate prodezze su animali (gatti, soprattutto), dando financo suggerimenti su eventuali torture e ricevendo telefonate di persone che allegramente narravano maltrattamenti di vario genere.
Pare che questi tizi siano molto popolari (?), ma stavolta penso che, come si dice nel Centro Italia, abbiano urinato fuori dal pitale perché hanno ricevuto una tale marea di proteste che lo tsunami, al confronto, è una delicata onda che lambisce dolcemente le caviglie.
La trasmissione è stata sospesa (e vorrei vedere), i responsabili di Rete 105 si sono scusati in un comunicato e ieri hanno mandato in onda un programma all'insegna dell'animalismo più sfrenato.
Anche le sette creaturelle hanno tentato di far passare le loro incaute affermazioni come un simpatico scherzo e di accreditare (anche con una certa protervia, direi) l'ipotesi che coloro che hanno protestato non abbiano capito perché sprovvisti di senso dell'umorismo.
Non starò qui a stigmatizzare l'episodio; essendo una gatta sarei prevedibile. Mi pare difficile che i pisquani scherzassero. La trasmissione vanta quattro milioni d'ascoltatori: se anche solo uno su mille avesse dato loro retta si sarebbero verificate quattromila sevizie assortite su felini. No, non penso che scherzassero. Al di là delle loro convinzioni, però, io sostengo che ognuno, nel profondo del suo cuore, può pensare ciò che meglio crede e financo dichiarare la propria antipatia per gli animali; tant'è vero che su Facebook ci sono almeno tre gruppi anti-micio, che dichiarano di odiare i gatti, ma di non sognarsi nemmeno di passare all'azione.
Tutti i gusti son gusti, come diceva colui che si soffiava il naso nelle mattonelle.
Quello che mi sfugge, tuttavia, è la ragione per cui questi sette sciocchini si siano lasciati andare all'apologia della crudeltà sugli animali. Che dire, m'interessa dal punto di vista psicologico. Escludendo che nell'inconscio essi volessero essere cacciati a calci nel baugigi, mi chiedo: ma non se lo immaginavano, che ci sarebbe stata una rivolta?
Pensavano forse che gliel'avrebbero passata?
Forse sì. Forse è stata una prova di forza.
Della serie: la trasmissione è molto seguita. Sovente si sono lasciati andare a pesanti critiche nei confronti del governo di destra, usano sciorinare un sacco di parolacce e cose del genere. La trasgressione, quindi, non è per loro cosa nuova. E nessuno ha mai applicato loro sanzioni. Siamo un paese libero, del resto.
Ho il sospetto che essi volessero sbattere in faccia a tutti, con arroganza, che potevano dire e fare ciò che più gli piaceva, ché tanto erano intoccabili.
Forse pensavano di essere al di sopra di ogni rilievo, di ogni sanzione.
Forse. Nella loro testa non ci sono.
Ringraziando Dio.
6 commenti:
Mi sono già espresso in maniera non propriamente diplomatica su questa trasmissione radiofonica. Che mi faceva cagare prima, figuarsi ora.
Hai fatto un grande articolo, poi è naturale difendi la categoria essendo una gatta:-D
io odio virgola e lo picchierei con una mazza da golf, ma guai a chi tocca il mio gatto (che peraltro ci somiglia vagamente, a virgola!)
'sti cinici **stardi magari erano pure convinti di essere divertenti, possano reincarnarsi in una rana da laboratorio!
Ma povero Virgola...Era la vocetta fessa che gli avevano affibbiato che faceva cagare, mica lui, povero micio...
Ma come si possono odiare i gatti?!? E' come odiare i capolavori d'arte, la musica di Mozart, i paesaggi di Van Gogh, l'eleganza, la bellezza, la saggezza, la nobiltà.
Non penso che i conduttori de Lo Zoo di Radio 105 odino i gatti. Penso che non gliene freghi niente, questo sì, se no non gli sarebbe manco venuto in mente di dire quelle cose.
Né penso che volessero veramente incitare a farle: suppongo fosse una delle loro tante provocazioni. Solo che, avendo tanti ascoltatori, avrebbero dovuto essere più cauti, perché di cretini e psicolabili a giro ce ne son diversi.
In tutti i modi, esiste anche gente che odia la musica; gente che sostiene che arte e letteratura sono inutili...
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