L'autunno si addensa su Trevi, come si nota dalla fotografia. Il lupo giornalista Flavio Aufidio Crispino è impegnato in una serie di servizi sulle manifestazioni culturali e sugli antichi mestieri dell'Umbria e ieri pomeriggio siamo andati a vederlo lavorare (oddìo, lavorare...) a Trevi, dove si svolgeva un mercato in occasione della Sagra del sedano nero, specialità locale che troneggia in tutte le ricette trevane che Dio ha mandato sulla terra. Io, Tarquinius, il soriano Arturo e Lucy K.K. ci siamo aggirati per le vivaci viuzze del paese, in larga parte ristrutturato dopo il terremoto (a proposito, sapevate che a Trevi esiste il Collegio dei Boemi? Tarquinius ha detto che avrebbe preferito i boeri, ma ultimamente sta virando con una certa decisione verso il sibaritico).
Bancarelle che vendevano ciotole e mestoli di legno d'olivo, mazzi di sedano nero, barattoli di pesto di sedano (con salsiccia o senza), umbricelli verdi (al sedano, naturaliter), latte del pregiato olio locale, ciambelline al vino e all'uvetta, griglie su cui si arrostivano salsicce riempivano la piazza di Trevi, in mezzo al profumo delle caldarroste. La cugina di Flavio Aufidio Crispino, una lupa di nome Licinia Domizia Calanta, ci ha invitati alla sua bancarella e ci ha fatto assaggiare gambi di sedano nero in pinzimonio e bruschette, mentre il lupo illustrava gli antichi mestieri ormai scomparsi (raddrizzatore di gambe dei cani, avvocato delle cause perse, mangiapreti, fanagott, mangiapane a ufo...). A cena, in una locanda in fondo ad una via buia rischiarata da un lampione, abbiamo mangiato umbricelli verdi ai porcini, vellutata di sedano nero e zuppa di farro al sedano, condita con l'olio trevano e annaffiata da alcune... parecchie... bottiglie di Montefalco (tutto offerto dal lupo, se no col sedano, anzi col cavolo che ce lo saremmo potuti permettere...).
8 commenti:
Pur non essendo una fanatica del sedano, ho fame. Hai un potere inesplicabile, oppure io sono un pozzo senza fondo.
Una bella gita arricchita dal gusto di quelle prlibatezze.
Avete digerito dopo?
Dobbiamo cambiare il modo di dire: anziché "è come il prezzemolo" potremmo dire "è come il sedano".
Non conoscevo il sedano nero.
Interessante questo post!
Un abbraccione
Anche io non sono particolarmente appassionata di sedano, e il consorte non mi permette di comprarne perchè lo detesta. Però questi umbricelli col sedano mi fanno gola lo stesso.
Non avevo idea che esistesse il sedano nero. Io mi limito a quello verde che, in pinzimonio e con l'olio buono, è la fine del mondo.
Deve essere stata una bella gita, soprattutto nel momento mangereccio (si sa, io sono una tipa alla buona) la faccenda ha sicuramente preso la piega giusta! ;-)))
Buongiorno Susanna, complimenti per il post. Sono appena tornata da Trevi, è stata una scoperta. ...Fantastico il sedano nero. Sto cercando la ricetta della zuppa di sedano e farro, che ho gustato in un ristorante di lì, puoi darmi qualche dritta?
@Tatà: non so come facciano lì la zuppa di sedano e farro, ma posso dirti come la faccio io, se vuoi.
Dunque: per prima cosa metti a bagno il farro un'oretta prima e cambiagli l'acqua ogni tanto (se la fai con l'orzo non è necessario, l'orzo si ammorbidisce alla svelta).
Quindi prendi una cipolla, tritala finissimamente (magari nel frullatore) e mettila a soffriggere in una pentola con un po' d'olio.
Se ti garba, aggiungi un pezzetto di lardo e pancetta a piccolissimi cubetti.
Nel frattempo, trita una grossa carota e una grossa costa di sedano e aggiungili nella pentola alla cipolla e alla pancetta.
Lascia dorare il tutto per una decina di minuti (poi ti regoli, non devi farli bruciacchiare).
Scola il farro e rovescialo nella pentola col soffritto. Fallo mantecare come fosse risotto, aggiungendo ogni tanto un po' di brodo vegetale o di carne (vanno bene anche i dadi), che avrai messo a scaldare in un bricchetto affiancato alla pentola.
Aggiusta di sale e pepe e servi.
Se invece vuoi farlo con la salsa al sedano nero, fai lo stesso procedimento, ma magari senza pancetta.
Dimmi poi come t'è venuto!
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