venerdì 15 aprile 2011

La Nemesi


Il signore che vedete nella foto a sinistra è Benny, un vecchio gatto norvegese delle foreste, amico di Arturo il ragioniere (nelle foto a destra), che ieri è venuto nel suo studio per farsi fare la dichiarazione dei redditi. Mentre bevevano un ginseng e mangiavano una fetta di crostata ai ciclamini fatta dalle manine di Lucy K.K., commentavano una notizia di cronaca nera apparsa nel giornale locale, secondo cui una studentessa ventisettenne fuori corso, Marialaura ***, sarebbe stata trasportata all'ospedale della città con una commozione cerebrale dovuta, forse, ad un forte colpo sferratole sul cranio con un oggetto sconosciuto.
Benny si è detto non troppo stupito dall'episodio in quanto, a suo dire, tale Marialaura è talmente odiosa che è rimarchevole il fatto che sia arrivata a ventisette anni senza essere brutalmente eliminata, non che qualcuno lo abbia fatto (o tentato). Lucy K.K. ed Arturo hanno voluto sapere perché e Benny non s'è fatto pregare. A quanto pare, conosceva la Marialaura perché un anno o due prima frequentava una gatta persiana che viveva in casa della vicina della ragazza.
"Immaginatevi una ragazzina esile, biondina, con il muso un po' da topo, che parlava affannosamente e a velocità supersonica, e per di più con accento milanese; il padre era un ricco industriale non so se di Como, che la manteneva a studiare - o a far finta di: era iscritta a Scienze della Comunicazione - anche se nessuno capiva una mazza di quel che diceva - e a ventisei anni avrà fatto sì e no sette esami. Viveva con un finlandese di nome Paivio, di circa quarant'anni, che faceva parte di qualche Social Forum ed era un ecologista arrabbiato, fra l'altro vegetariano. Lei non faceva parte di nessuna associazione di volontariato, la sua giornata passava fra l'Università, il bar e i pub la sera..."
Il padre la manteneva pure benino giacché le aveva comperato una villetta a un piano, con un piccolo giardino, affondata in un vallone poco fuori della città. Lei ovviamente non si curava del giardino, era Paivio che ci piantava carote, zucchine, cipolle e probabilmente cannabis - ma la cosa non fu mai provata.
Un pomeriggio in cui Benny era lì, la gattina persiana che lui frequentava cominciò a sentirsi male, a sputar sangue e a contorcersi. Benny si mise a strillare e andò a grattare freneticamente alla porta della Marialaura, che uscì con un'amica e guardò la scena, allibita. L'amica non aveva il cellulare, Marialaura aveva sia cellulare (anche se scarico) sia telefono fisso, ma non fece nulla, si limitò a guardare l'amica che tentava di prestare soccorso alla gattina avvolgendola in un golfino e asciugandole il muso con uno Scottex. All'invito reiterato dell'amica a chiamare subito un veterinario, Marialaura esitò, e poi disse. "Povera miciotta! Un po' guarda se ci sono i suoi padroni" e andò con calma a bussare alla loro porta; ma nessuno rispose. Tornò indietro e: "Non ci sono" disse "Madonna, che si fa? Io il veterinario non lo chiamo di sicuro"
"E perché?" volle sapere l'amica allibita, mentre la micia sembrava stare sempre peggio.
"Ma scherzi?  se  il veterinario viene, lo devo pagare io. E se dopo i suoi padroni ritornano e non mi ridanno i soldi?"
L'amica sembrò pensarci su e trovare la risposta sensata, pur sembrando dispiaciuta per le sofferenze della micia, che morì dopo dieci minuti.

"L'hai ammazzata tu la Marialaura?" ha chiesto a questo punto la visoncina Lucy.
Benny ha scosso il capo. "No, non credo a questo tipo di vendetta" ha risposto, mentre Arturo e Lucy si guardavano di sottecchi. "Ma la Marialaura non s'è mica resa conto di quello che ha fatto. Per lei era assolutamente normale, tanto è vero che settimane dopo andava a raccontare la triste storia a tutti i suoi amici. Credo che qualcuno le abbia detto il fatto suo, ma non mi risulta che abbia sofferto di un qualsiasi ostracismo sociale per questo. Agli umani non interessano molto gli animali, lo sapete, no?"
"Altro che" ha bofonchiato Lucy. "Solo che a questo punto mi piacerebbe sapere chi è stato a scotennarla..."
"Lo vorrei sapere anch'io, per mandargli un regalo" ha ribattuto truce Benny. Nonostante prima avesse detto che non credeva nella vendetta.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissima Gabri,
questa triste storia ha, per la seconda volta, delle affinita' altissime con una persona che conosco molto bene. Stavolta sono certa che non si tratta della stessa persona ma sicuramente di una sorta di clone.
Ti elenco le coincidenze:
- si chiama, come la protagonista della storia, Maria Laura;
- il padre l'ha aiutata economicamente IN TUTTO, anche nel lavoro (altro che nepotismo!!);
- NON aiuta gli animali, anzi!(ha chiamato la polizia per far portare via dei cani randagi);
- non e' conscia del fatto che causa del male ai suddetti.
- tutto fa meno che studiare ma in compenso gira fra discoteche, locali et similia.
Anch'io, come Benny, non credo nella vendetta ma a volte le mani mi prudono assai....salutoni,
Annalisa

Anonimo ha detto...

P.S.:
mi son sganasciata con le tue (loro) "Perle di saggezza" del precedente post. Le mie chiavi di ricerca, al confronto, sono a livelli di suore di clausura!
Ariciao,
Annalisa

bussola ha detto...

mamma mia che crudeltà.... ammazzar una povera gattina indifesa per evitare di dar soldi ad un veterinario

il monticiano ha detto...

Io penso che gli animali siano migliori di certi umani e siano altresì in grado di nutrire sentimenti.

Susanna ha detto...

Questa storia è in larga parte vera. Un po' romanzata, ma la base è verissima. Solo che la tizia in questione non si chiama Marialaura, ma ha un altro nome composto, molto più diffuso.

bussola ha detto...

in realtà nel post non l'ho scritto perchè ho preferito tralasciare la notizia per ovvi motivi....
ma mia sorella collegandosi su internet aveva letto il messaggio su facebook di un amico comune che lasciava pensare ad un suicidio.... parlando in chat poi dopo un tiraemolla lui le ha detto...no tranquilla non ne avrei mai il coraggio.....
il giorno dopo invece abbiamo avuto la notizia che avesse tentato di suicidarsi con dei sonniferi... fortunatamente non riuscendoci visto che gli attuali sedativi non sono come i vecchi barbiturici

Susanna ha detto...

@Bussola: oddìo, è una bruttissima notizia, in effetti. Come sta, adesso, il vostro amico?