martedì 26 aprile 2011

La triste storia del Beato Trafuschio da Campagna Bianca

La prossima domenica si celebrerà a Roma un rito pagano e sanguinario: la beatificazione di Karol Woytila, in arte Papa Giovanni Paolo II, con l'ostensione di un calice, dicono, colmo del suo sangue (bleeeeaaah!!!!).
E' cambiato forse qualcosa da quando, nell'Alto Medioevo, si verificavano ostensioni di arti mozzati, crani con occhiaie vuote, interiora carbonizzate e via schifeggiando? Sembrerebbe di no. Anche perché il personaggio che viene beatificato è quanto meno controverso ed appare chiaro che trattasi di operazione di marketing cristiano; ma tant'è, meno fedeli ci sono e più il Vaticano diventa arrogante e solletica i più beceri istinti dei pagani che credono di seguire la parola di Cristo.

Inutile dire che il Bimbo è guasto. La woytificazione ha scatenato in lui un astio furibondo che si è espresso nella pubblicazione di un altro episodio delle sue celeberrime Vite dei Santi e dei Beati, nelle quali scova e mette in berlina gli episodi che maggiormente mettono in ridicolo la religione e gli eccessi cui si abbandonarono personaggi dall'equilibrio instabile e dall'istruzione inesistente. Oggi ci presenta un edificante apologo sul Beato Trafuschio da Campagna Bianca.

Il mite anacoreta erasi rifugiato in un eremo sui monti fra le Valli Campiana e Castoriana et ivi conduceva vita ritiratissima e dedita alla preghiera et alla mortificazione della carne, etiamdio essendo vegetariano et schifando assaissimo salsicce, ciauscoli et pregiutti ke in detta zona si producono. Un dì, mentre Trafuschio se ne stava tutto dedito ad attività solitarie sulle quali il pio cronista non si sofferma, pregò la Divinità che si degnasse di dargli un compagno per abitare in detto luogo. Non appena ebbe finito la preghiera, uscì dall'eremo e trovossi davanti un orso, ke chinando il capo verso terra et non dando segno alcuno di ferocia, pareva mostrare di essere ivi per offrire i suoi servigi al pio anacoreta.
Ma appena l'eremita si fu avvicinato all'infame bestia, essa con grande iattanza et crudeltà zompogli addosso et sbranollo et lasciollo a terra del tutto disfatto e privo di qualsiasi vestigio di carne.
Da quel dì la pietà dei fedeli ivi accorsi al miracolo si materializzò in un mirabile cenobio che contiene una teca in cui sono racchiuse le ossa del pio servo di Dio, esposte allo sconcerto dei fedeli, et che con grande divozione viene curato et custodito dai devoti e dalle autorità....



2 commenti:

il monticiano ha detto...

Ma l'eremita beato Trafuschio ma non aveva altro da chiedere alla Divinità?
Ad esempio na compagna umana, una casa, un bel letto comodo, un paio di pecore, un asino etc

Anonimo ha detto...

In questo caso sarebbe indelicato commentare con un "beato lui".
Riguardo alle foto:
ma quell'artiglio e' tutto cio' che rimane del povero Trafuschio? Nel qual caso povero l'orso che se l'e' mangiato...non oso pensare come fosse il resto del corpo....
Annalisa