Sono una ramarra stanca e stressata.
Gnaafò.
Sto finendo la mia tesi in Sociologia del Lavoro, sulle interazioni fra animali ed umani nei luoghi lavorativi; devo assistere miei anziani parenti ammalati in Albania e per tutto giugno ho fatto avanti e indietro da Elbasan all'Umbria. Gnaafò.
Sicché il fotografo ferrarese Agenore Antenore Balboni Tumiati ha invitato me, Tarquinius, Arturo il soriano ragioniere e la visoncina Lucy K.K. a passare un fine settimana rilassante nel suo rifugio sul fiume Chiascio.
Trattasi di un'isoletta colma di pioppi ed altri arbusti che si è formata in un canale laterale del Chiascio, presso Bastia, nel mezzo del percorso verde. Il fotografo, che è una nutria, ci va dal venerdì alla domenica a nuoto a passare qualche giorno in una capanna di tronchi che si è costruito in mezzo agli arbusti.
La capanna non si vede, ovviamente, ma c'è. Eccola qui sotto.
La nutria ci ha messo a disposizione una barca per attraversare il canale, non pretendendo che noi ci tuffassimo e raggiungessimo l'isola a nuoto, come solitamente fa lui. Mio marito Tarquinius e Arturo hanno preso virilmente il comando della traversata ed hanno afferrato i remi dell'indegna imbarcazione, mentre dalla riva un gruppo di turisti tedeschi filmava l'insolito spettacolo di un gatto soriano e un suricate che conducevano a zig zag quella che sembrava una piroga del Neolitico.
Sbarcati fortunosamente sull'isola Jackson, Lucy K.K. ha svuotato un enorme sacco che s'era portata da casa - e che aveva reso il viaggio dimolto più aleatorio del dovuto - e ha cominciato a preparare un focolare per arrostire melanzane, zucchine, peperoni e pomodori del suo orto. Tarquinius ha messo in fresco le bottiglie di Bianco del Fersinone comperate da un venditore ambulante di vini casarecci ed erbe aromatiche che sovente passa da casa nostra. Il fotografo ha portato una chitarra (che io ho impiegato tutta la serata ad accordare) e, mentre mangiavamo le verdure grigliate e bevevamo il bianco, abbiamo cantato e suonato nella calda notte estiva... anche se Tarquinius ha posto come condizione che evitassimo di suonare "La canzone del sole" di battistiana memoria.
Acque serene ch'io corsi sognando
nella dolcezza delle notti estive,
acque che v'allargate tra le rive
come un occhio stupito, a quando a quando.
Oh, nostalgiche acque di sorgiva!...
2 commenti:
Ora non so se il fine settimana è stato effettivamente rilassante ma il posto e la "casa" sono bellissimi. Ciò che però mi ha stupito è che a filmare dalla riva del lago-fiume c'erano turisti tedeschi e non giapponesi dal momento che quest'ultimi ormai invadono tutto con le loro macchinette.
La baracchetta non è malaccio... per una nutria!
Baci
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