mercoledì 15 maggio 2013

La complessità sesquipedale


La complessità, si diceva.
Ho parlato del velo islamico per fare un esempio di ragionamento rozzo e semplicistico, ma potrei fare carrettate di altri esempi. Uno potrebbe riguardare il problema dell'immigrazione.
Che noi siamo favorevoli, contrari o sospendiamo il giudizio, è indubbiamente un problema, che oltre tutto i nostri governi, di qualsiasi colore, non hanno mai adeguatamente affrontato.
Tuttavia, la rozzezza e la semplicità di certe posizioni xenofobe mi sconcerta.
Io penso che sarebbe stupendo che ognuno se ne stesse a casa sua, nella sua patria, circondato dalla sua famiglia e dai suoi amici e che vada negli altri Paesi solo per turismo; ma dubito che gli immigrati vengano nel Bel Paese per far dispetto agli italiani, credo che, se si sobbarcano viaggi fortunosi per mare o per terra lasciando la loro casa e la loro famiglia, abbiano gravissimi problemi. Uno che sta benone a casa sua non molla tutto per andare a fare il disgraziato in un altro paese, di cui magari nemmen condivide la lingua e le usanze.
Giusto?
Ciò premesso, penso che l'esperienza d'un immigrato, sia per lui sia per gli italiani, potrebbe essere fonte di arricchimento.
Dico potrebbe: perché è abbastanza evidente che, se un cinese vive anni in Italia frequentando solo cinesi e non imparando una beata mazza dell'italiano e dicendo "Vòi socotolino?" per chiederti se vuoi lo scontrino, l'arricchimento, da ambo le parti, è relativo.
Se un albanese frequenta solo albanesi e non fa altro che bere e tirar bottigliate ai compatrioti o ad altri immigrati per le vie del centro storico, ne facciamo a meno, direi.
Se una donna marocchina vive anni in Italia, segregata in casa dal marito o dai fratelli, uscendo poco e velata sino alle orecchie, parlando solo lingue magrebine, ci arricchiamo tutti pochino.
Ma dico, gli stranieri saranno tutti così?
Credo proprio di no; pensare che tutti gli appartenenti ad una nazionalità si comportino allo stesso modo è cedere a stanchi stereotipi.
E già ai razzisti il concetto di stereotipo resta indigesto.
Se tu dici che è uno stereotipo pensare che tutti gli stranieri siano delinquenti, ti accusano di difenderli. Ti chiamano "buonista", "coccolanegri" e sciapate simili.
Dicono che la sinistra ama l'Islam. Vagli a spiegare che la sinistra non ama affatto l'Islam, che di solito ama già poco le religioni autoctone; vagli a spiegare che l'anti-razzista (ovvero il cosiddetto buonista) difende soltanto il diritto di ogni individuo ad essere giudicato per quello che fa, non per la sua etnia o la sua religione. Vagli a far capire che anche i cosiddetti buonisti detestano i delinquenti o gli spacciatori, solo che non ne fanno questione di nazionalità.
Ti dicono che ami gli immigrati, magari insinuando che ti piacciono "le scimmie africane" per la stratosferica misura del loro pene. Dicono che la sinistra protegge gli immigrati perché sono un serbatoio di voti (e da quando gli immigrati votano? Credo non ci sia allo studio neppure una legge che preveda di farli votare). Dicono che gli italiani sono discriminati nella loro patria; che i Comuni (quali?) danno 2.000 euro mensili agli stranieri mentre gli italiani muoiono di fame; che danno la precedenza agli immigrati nell'assegnazione delle case e dei posti agli asili-nido. Vagli a spiegare che le graduatorie tengono conto del reddito, e non della nazionalità, e che se uno straniero ti passa avanti è perché è più povero di te, non certo perché è nato oltre confine.
Se provi a spiegarglielo non lo capiscono.
Ti dicono che i buonisti difendono gli immigrati a prescindere, acriticamente e qualsiasi nefandezza compiano. Che sono italiani che odiano gli italiani.
I ragionamenti articolati non sono da tutti, evidentemente.
Ma, come dice Tarquinius, fare discorsi rozzi è più semplice: chi te lo fa fare di metterti a fare dei distinguo, di cercar di vedere la situazione da un punto di vista alternativo, semplicemente di capire...

5 commenti:

il monticiano ha detto...

Bene, anzi benissimo, questo post lo dovresti rendere pubblico come un manifesto contro ogni tipo di razzismo.

Kylie ha detto...

Io penso che gli stranieri dovrebbero integrarsi il più possibile, soprattutto le donne. Abbiamo avviato una ventina di stranieri ad un corso sulla sicurezza, obbligatorio per poter lavorare, ed è stata difficilissima la comunicazione.

Bacio cara

annalizard ha detto...

Condivido e stracondivido.
Proprio mezz'ora fa non ce l'ho fatta e ho risposto ad un commento su fb di una tizia (riporto testualmente:" xche' sn zingari vengono pagati un tot al gg ma c rendiamo conto in che stato d merda viviamo, e in piu' eleggono deputati d colore chissa' dove cazzo andremo a finire".
Oppure, ad una che postava una famosa poesia di Rodari(La pelle) un tizio le ha risposto:"IO NON SONO RAZZISTA BENINTESO...MA MI PREOCCUPO ...ALTRO CHE COLORI COME QUELLI DEI FIORI O DELL'ARCOBALENO...UNA COSA SONO LE POESIE DA SALOTTO O DA FB...CONDITE DA BEI SORRISI E PAROLE LIEVI..UNA COSA E' LA REALTA...
Qua siamo alla guerra fra poveri, altro che.Siamo alla frutta.
Annalisa

Anonimo ha detto...

Bè, le frasi che cominciano con "Io non sono xxx, ma ..." (dove xxx può essere razzista, sessista, misogino, quello che pare a te), sono abbastanza indicative che quello che segue è esattamente xxx.
E Rodari lo adoro, andrebbe letta l'opera omnia nelle scuole.

annalizard ha detto...

Anch'io adoro Rodari!
Annalisa