sabato 10 aprile 2010

La scomparsa del liturgista ortodosso che si credeva fachiro


I lettori più fedeli ricordano, forse, che l'anno passato il pitone Srikant andava alla ricerca del suo ex principale, colui che gli permise di venire in Italia da immigrato clandestino e lo aiutò a cavarsela nelle insidie della penisola italica.

Ora ha ricevuto una risposta da "Chi l'ha visto?": fra tre lunedì Federica Sciarelli manderà uno dei suoi giornalisti ad intervistarlo a casa sua perché narri di questa misteriosa scomparsa: la sparizione del liturgista ortodosso che si credeva fachiro.

Mi vien da ridere solo a pensarci. Ci sarà poco da sghignazzare, peraltro, perché io credo che il poveretto sia morto; ma la cosa che ho trovato esilarante erano le domande dei giornalisti di RAI3 e le risposte del pitone, che sembrava a tutti i costi voler confondere le idee agli intervistatori.

Della serie:


Di che nazionalità era il suo principale?

Era bulgaro.
Ma anche no, Veniva dalla Rumelia citeriore.


Come si guadagnava da vivere?

Suonava il flauto. Era incantatore di serpenti.
Io ero il cobra e dovevo uscire da una cesta in sinuose spire. Una fatica... Ma il flauto non era un flauto, era una trombetta che aveva vinto a Carnevale... ah, e io non sono un cobra, sono un pitone... E poi. forse non era nemmeno slavo, il tipo.


Qual è il suo nome?

Ljuben Sofronij Karalicev, e veniva da Kjustendil. Forse. Ma anche no. Una volta ho avuto la netta sensazione che non fosse di Kjustendil...


Me lo può descrivere fisicamente?

Ecco... era alto, biondo, esile...ciglia lunghe... sembra io stia descrivendo una donna... e il mio principale era un uomo, anche se, a pensarci bene, poteva anche essere una donna. Ma sono sicuro che era un uomo. Magari non slavo, forse nemmeno europeo, chi può dirlo?...


Una cosa è da premettere: Srikant è molto corretto e meticoloso (lavora all'Anagrafe del Comune) e non vuol tralasciare nulla nella descrizione, non vuole che sfugga qualche elemento che un giorno, chissà? potrebbe portare ad un felice ritrovamento. Ma a me è parso che questo dire tutto e il contrario di tutto confondesse vieppiù le idee al povero giornalista di RAI3 e allo sciagurato disegnatore che ne tratteggiava il ritratto, i quali se ne sono andati, alla fine dell'intervista, con l'espressione della più profonda confusione mentale, portando seco l'identikit che vedete in cima...




2 commenti:

il monticiano ha detto...

I tuoi scritti continuano ad essere esilaranti a più non posso.
La tua mente fervida e ironica partorisce storie di una comicità contagiosa.
Mi complimento molto sinceramente.

Anonimo ha detto...

Con questi elementi, i giornalisti di Rai3 non ce la possono proprio fare!
Sarà un osso duro per la Sciarelli...