mercoledì 2 aprile 2008

Ricordo di Annarita Curdi (tanto per non far nomi)

Perché oggi, in un pomeriggio piovoso, mi sono messa a ripensare ad Annarita?
Chi lo sa.
Non è neanche l'anniversario della sua morte. Annarita è morta il 17 novembre del 2006, sulla strada Marscianese, all'incrocio che porta a Papiano, dove abitava. Investita da un'auto guidata da una signora. Era andata a Perugia a cercare lavoro, ma non lo trovava... capirete, era anche diversamente abile e non aveva nessuno che la aiutasse, non aveva un buon carattere. Andava d'accordo con la Mamma, questo sì (con la mia, con la sua non so). Forse perché anche la Mamma è un po' rustica. La chiamava "zia", anche se era stata solo la sua insegnante all'Istituto d'Arte di Deruta. Per tre anni Annarita aveva avuto un programma adattato, poi la sua grandissima dignità le aveva fatto rifiutare l'etichetta di "diversamente abile" ("Ma che diversamente abile, HANDICAPPATA! Voi mi credete handicappata!" strillava per i corridoi della scuola, in un crescendo di rabbia). Invano si era cercato di spiegarle che il programma adattato le conveniva; se avesse seguito il programma di tutta la classe e fosse stata valutata come i suoi compagni cosiddetti normali, avrebbe beccato dei voti da schedina del Totocalcio.
Ma lei non voleva essere handicappata.
E forse non lo era, che ne so. Era sicuramente dislessica; inoltre, abituata per anni ad un programma ridotto, non ce l'aveva fatta con uno cosiddetto normale quando alla fine, dopo urli ed improperi, aveva ottenuto dalla scuola di non essere più considerata "handicappata". Ed era stata bocciata. Prevedibile, del resto.
Annarita (detta anche Annarituccia) però scriveva poesie (e la Mamma gliele correggeva; diceva che non voleva che Annarita le facesse fare figuracce). Ed erano anche belle. Con qualcuna ha vinto anche dei premi. Alla faccia dell'handicappata.
Posso proporvene qualcuna?
Una l'ha già pubblicata il mio dottore preferito sul suo blog (kalpal.splinder.com), dedicata alla pace. Ne ha scritte moltissime dedicate ai suoi fidanzati (uno di seguito all'altro, naturlich), ma anche alle donne...

Donna nuvola di sole
sotto il velo suona
una dolce musica
suona
Donna fiore bianco della montagna
una traccia di trucco
sul suo fascino
sulla pelle vellutata e sottile
È una rosa
con tante spine
ma sotto ci sono tante cose
belle
affascinanti
c'è nascosta tanta dolcezza

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