venerdì 28 novembre 2008

Viva la campagna...


testi
Inserito originariamente da susannucciauccia

L'avete mai mangiata la torta al testo? Se state buoni, dopo vi do la ricetta (non è difficile da fare, peraltro). Nella foto potete notare altre perle del Museo rurale della FoodFarm: su una scaletta di legno sono sistemati tre testi in terra refrattaria. Quello in alto è il più antico (e il più malmesso), quello in mezzo è moderno, quello in basso è un testo così così.
Per la grande inaugurazione del Museo rurale, questa domenica, è prevista stavolta un'esibizione del "Licaoni del Liscio" (il che, sebbene meno fantasmagorico, mi pare leggermente più filologico rispetto a quella delle "Ametiste del Nilo", lo scorso anno). Quest'estate ci siamo spacciati per albanesi e Ibadeth ci ha addestrato a cantare nenie balcaniche di vario tipo; domenica prossima, abbigliati in indecorosi abiti da etrusco periferico ottocentesco, ci spacceremo per perugini doc e canteremo melodie popolari umbre. La famosa raspa, la nota "Glie faremo la riverenza, llallero, llallero..." e la più demenziale, un'aria lacustre proposta dalla Mamma - che peraltro conosce solo lei: secondo me, se l'è inventata. Suona pressappoco così:

Ha ditto la mi' nonna m'et da dè
du' chili de cotenne de majele!
Ha ditto che me l'et da 'ntrupplà bene,
sinnò pe' strada me le magna 'l chene!
E' 'nnutile che t'aruffle,
so' bel che pettineta,
ciò misso 'na giorneta
ta 'sti capilli!
Armitte 'sti pulcini, ch'a mo' piove!

Traduzione: Ha detto mia nonna che dovreste darmi due chili di cotenne di maiale. Ha detto che dovreste incartarmele con cura, altrimenti per strada me le potrebbe mangiare il cane. E' inutile che tu corra qua e là senza costrutto, ormai ho finito di pettinarmi, ci ho messo una giornata per acconciarmi questi capelli! Fai rientrare i pulcini, perché sta per piovere.

Fra la bessa dello scorso ottobre e questa, non saprei quale scegliere; ma tant'è, adè che ce semo missi, tanto per restare in tema...

Maysa la lince, che l'anno scorso fu la star della serata inaugurale con il suo spettacolo dal titolo "Navigium Isidis", quest'anno è stata retrocessa a impastatrice di torte al testo, da farcire con il saporito prosciutto della bottega (in questa parte dell'anno essa non si sente musulmana, evidentemente). Martino e Carlegidio si terranno alla larga: Martino è ebreo, Carlegidio è un cinghiale e ha dichiarato di non avere affatto in simpatia la Food Farm, così, a pelle.

Se vi pungesse vaghezza di cimentarvi nella preparazione della torta al testo, seguite i miei consigli:

  • Setacciate 500 g di farina, aggiungete sale, un po' di bicarbonato, olio d’oliva (50 g) ed acqua, poi amalgamate fino ad ottenere un impasto ben omogeneo, che lascerete riposare per un quarto d’ora.
  • Scaldate la piastra del testo sul fuoco (avrà raggiunto la giusta temperatura quando, versandovi un pizzico di farina, questa tosterà senza annerire); chi non ha il testo e magari usa la padella, dovrebbe preriscaldarla.
  • Con il mattarello stendete l’impasto in un disco alto un dito, del diametro della spanna di una mano; passatelo sul testo, bucherellatelo con i rebbi della forchetta e cuocetelo per venti minuti a fuoco lento, girandolo ogni tanto.
  • Tagliate la torta al testo a spicchi e farcitela a piacere con stracchino e rucola, o salsicce ed erba, o prosciutto e formaggio. O quel che meglio credete. Quella più classica è, tuttavia, con il prosciutto (o, per meglio dire, il pregiutto).


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono negata per i dolci, me ne riuscisse mai uno bene!
Mi piacciono molto i tuoi post tradizionalpopolari ;)

Anonimo ha detto...

Ma il bicarbonato serve davvero?

Susanna ha detto...

@flo: credo che anche a Terni ci sia la torta al testo, solo che si chiama "pizza sotto al fuoco"... o sbaglio? La torta al testo, comunque, è facilissima da fare...ci son riuscita persino io...
@XPX: no, il bicarbonato è un optional. Serve solo se la vuoi fare un po' più gonfia.

Anonimo ha detto...

Sembra buonissima! Per "salsicce ed erba" cosa intendi? Bietole? In ogni caso slurp!!

Susanna ha detto...

@cinciamogia: il top del trip sarebbe l'erba campagnola, ma va benissimo anche la bietola, o anche gli spinaci. Se poi uno volesse fare l'originale, da qualche anno nell'impasto i più audaci mettono anche il formaggio, che dà alla torta un vago colorito giallo (altrimenti verrebbe pallidina). A me piace molto, ma i puristi storcono il nasino.