Tanto per completare il giro delle visoncine in vario modo depresse, oggi io e Stephanie la cincia (che vedete in un ritratto fattole anni fa dal grande Nicosia, il più significativo artista vivente) siamo salite sullo scassone di Jerry elevando fervide preci per la nostra incolumità fisica e morale, dirette a casa di Arturo il soriano e della sua compagna Lucy K.K. (di cui la povera Susanna vi ha già mostrato una foto a suo tempo).
Loro ospite era la dolce Alibech Estalère, visoncina nera che si trova in Europa per una serie di concerti come flautista. L'avevo vista un paio di volte, ma sempre da lontano, e mi avevano colpito la sua calma e tranquillità rispetto alla depressione di Asiak e all'esagitazione di Lucy. Mi era rimasta impressa perché, ricordo, Asiak, Lucy, Alibech e altri due visoni sono sfuggiti ad una morte orribile per scuoiamento da parte di una pellicciaia, che i poverini hanno ucciso a colpi di trincetto, se ben ricordo. All'epoca la cosa fece scalpore, perché il colpevole non è mai stato scoperto (la Polizia non ha avuto la fantasia di pensare che gli assassini della signora Vescovo potessero essere cinque miti visoni). Per loro, i visoni, l'impatto è stato devastante; assistere alla morte atroce di tanti loro simili, poi decidersi ad armarsi e a massacrare la pellicciaia, poi sfuggire alla Polizia, ma non al loro cuore, che tenderebbe a non uccidere...e noi... chi diceva che avevano fatto bene, chi si dichiarava contrario alla pena di morte, che sosteneva essere stata legittima difesa...
E' stato un po' pesante per tutti, soprattutto per Asiak. Lucy K.K. reagisce mordendo, Asiak piangendo o ritraendosi in se stessa.
Alibech no. Alibech Estalère siede sul bordo della sedia con la sua lucida e ravviata pelliccia nera e il suo flauto, parla sommessamente, sorride lieve, è gentile. Sorseggia il liquore al cioccolato che la cincia ha preparato stamattina e ne chiede ancora. La cincia sta sulla spalliera della sedia di Alibech e le guarda il capino nero. Arturo, il gatto soriano, si dà da fare davanti al focolare - è tornato il freddo - e mi lascia il posto più ambito, la panca sotto la volta del focolare. Sono un ramarro, sento sempre freddo, io. Il liquore di Stephanie è buono, forse un po' carico, ma riscalda. E Dio sa se ne abbiamo bisogno, in questo momento. A Susanna sarebbe piaciuto... mi giro verso le fiamme e piango senza farmi vedere.
Loro parlano di Srikant il pitone; sembra si sia messo con una Lampropheltis. Qualunque cosa sia. Spero per Srikant (e per lei) che sia un serpente. T'immagini se fosse... che ti dico... una mangusta? O una criceta?
Apprendo che la Lampropheltis è un serpente rosso e nero e si chiama Chanel.
Chanel.
Mah.
Adesso parlano di politica. Meglio parlare della Lampropheltis di Srikant il pitone.
3 commenti:
Il calore del focolare, il suono del flauto e una voce sommessa e gentile, e a volte non serve altro, giusto un po' di pace...
Auguri a Srikant e Chanel!
Abbraccio
P.S.: che bello il mio ritratto!
Vero che sei carina? Comunque, questo è il link dell'autore o autrice:
BECCACCINO,
591 x 709 - 50k - jpg
divachelini.it
Ti giuro che sto piangendo dalle risate.
Ma come fai a scrivere certe storie che, per quello che capisco io - e tu sai benissimo che sono un capoccione - a volte i protagonisti sono essere umani, a volte invece amici animali che tu tratti da persone e a volte ancora succede il contrario.
Hai una fantasia da fare restare a..
bocca aperta.
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