Dovrei forse cambiare titolo al post precedente… o semplicemente vedere la cosa da un altro punto di vista (e che sforzo, per un gatto!!!). Dovrei pertanto domandarmi "Di chi hanno paura i Luddisti?"
Bella roba, invece che "io sono ok-tu sei ok" (il mantra dell’assertività), abbiamo "io ci ho paura di te-tu ci hai paura di me".
Bella roba, invece che "io sono ok-tu sei ok" (il mantra dell’assertività), abbiamo "io ci ho paura di te-tu ci hai paura di me".
E’ abbastanza banale sospettare che i luddisti abbiano paura di qualcosa.
Ma di che?
Quando preparavo l’esame di Psicopatologia ho letto un libro dal titolo Biological bases of childhood shyness, del dottor Kagan, che parlava della cosiddetta inibizione comportamentale a ciò che non è noto. Sosteneva trattarsi di una caratteristica comportamentale innata in alcuni bimbi, che sono facilmente spaventati da qualsiasi cosa non sia loro familiare, che si sentono sicuri solo vivendo in un ambiente ristretto e sono messi in grande agitazione se nel loro piccolo mondo s’introducono delle novità (ma che, ha fatto i suoi studi a Perugia, il dottor Kagan?). Detti bambini sono di molto attaccati ai loro genitori, che vedono come figure protettive fin da quando sono molto piccoli; tuttavia, con il passar degli anni, si rendono conto che i genitori non possono star lì ventiquattr’ore su ventiquattro a proteggerli da tutto, diventano nervosi quando si sentono trascurati e proiettano sui genitori la propria ansia interna: non sono loro che sono ansiosi, ma sono i genitori che sono inaffidabili! La cosa suscita in loro sentimenti di rabbia, che peggiorano la situazione perché i bambini si sentono in colpa per essere rabbiosi e temono di far scappare i genitori ancora più lontano… Insomma, poveri bambini, come fanno ne manca un pezzo.
Che siano così, i luddisti? Bimbi che hanno paura di ciò che non conoscono?
Ma dice che sono così anche i razzisti… Che odiano gli stranieri perché in realtà ne hanno paura… perché sono diversi da loro…
Ma dice che anche gli omofobi… dice che odiano gli omosessuali perché in verità li temono… o temono di essere loro stessi omosessuali?
Boh. Mi fuma il cervello. Sono solo una gatta, dopo tutto.
Più ci studio e meno ci capisco.
Ma di che?
Quando preparavo l’esame di Psicopatologia ho letto un libro dal titolo Biological bases of childhood shyness, del dottor Kagan, che parlava della cosiddetta inibizione comportamentale a ciò che non è noto. Sosteneva trattarsi di una caratteristica comportamentale innata in alcuni bimbi, che sono facilmente spaventati da qualsiasi cosa non sia loro familiare, che si sentono sicuri solo vivendo in un ambiente ristretto e sono messi in grande agitazione se nel loro piccolo mondo s’introducono delle novità (ma che, ha fatto i suoi studi a Perugia, il dottor Kagan?). Detti bambini sono di molto attaccati ai loro genitori, che vedono come figure protettive fin da quando sono molto piccoli; tuttavia, con il passar degli anni, si rendono conto che i genitori non possono star lì ventiquattr’ore su ventiquattro a proteggerli da tutto, diventano nervosi quando si sentono trascurati e proiettano sui genitori la propria ansia interna: non sono loro che sono ansiosi, ma sono i genitori che sono inaffidabili! La cosa suscita in loro sentimenti di rabbia, che peggiorano la situazione perché i bambini si sentono in colpa per essere rabbiosi e temono di far scappare i genitori ancora più lontano… Insomma, poveri bambini, come fanno ne manca un pezzo.
Che siano così, i luddisti? Bimbi che hanno paura di ciò che non conoscono?
Ma dice che sono così anche i razzisti… Che odiano gli stranieri perché in realtà ne hanno paura… perché sono diversi da loro…
Ma dice che anche gli omofobi… dice che odiano gli omosessuali perché in verità li temono… o temono di essere loro stessi omosessuali?
Boh. Mi fuma il cervello. Sono solo una gatta, dopo tutto.
Più ci studio e meno ci capisco.
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